«Gimme Danger», il film su Iggy and the Stooges per due giorni nelle sale

Iggy Pop e il regista Jim Jarmusch
Iggy Pop e il regista Jim Jarmusch
di Ilaria Ravarino
Martedì 21 Febbraio 2017, 08:38 - Ultimo agg. 10:35
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Si era presentato un anno fa, sul tappeto rosso di Cannes, con le pantofole ai piedi e il dito medio alzato in direzione dei fotografi, delle telecamere, degli ospiti in smoking e farfallino. Così Iggy Pop, celebre voce degli Stooges, a 69 anni aveva voluto gridare al mondo (dello spettacolo: il suo ambiente naturale da mezzo secolo) di essere ancora, nonostante uno stile di vita “ripulito”, il campione indiscusso del punk.

Per soli due giorni, oggi e domani, arriverà finalmente al cinema il film che il cantante aveva presentato in Costa Azzurra, il documentario-tributo Gimme Danger girato dall’amico e fan Jim Jarmusch: una biografia acida che “suona” come una canzone degli Stooges, un collage psichedelico di esperienze tragicomiche, trionfi e cadute, leggende metropolitane e fatti così incredibili da non sembrare reali. Come il racconto dello storico schianto del furgone della band in autostrada («Per colpa dell’eroina ci siamo comportati in maniera molto poco professionale», è il laconico commento di Iggy nel film) o l’aneddoto sul celebre collare portato al collo dal cantante, e ancora il ricordo dello scioglimento del gruppo nel 1974 e la ricomposizione dolorosa trent’anni dopo. «Io non sono uno che conserva le cose - aveva detto a Cannes il musicista - e quindi per aiutare Jim a ritrovare il materiale video ho dovuto rivolgermi ad amici e conoscenti. Ho chiesto a chiunque avesse conservato materiale su di me e sugli Stooges, inclusi i nostri spacciatori».

Girato nell’intimità di una località segreta, all’interno della quale Iggy Pop si lascia intervistare da Jarmusch seduto su un trono dorato, il documentario è arricchito da immagini inedite della band, inserti animati e testimonianze preziose. Al suono di I wanna be your dog, tormentone che ricorre nel film come manifesto di uno stile di vita portato all’estremo, Jarmusch consegna agli Stooges la miglior biografia possibile di quella che, per il regista di Paterson, è senza dubbio «La rockband più importante della storia».
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