«Il nostro musical-crime, atto di amore per Napoli»

«Il nostro musical-crime, atto di amore per Napoli»
di Diego Del Pozzo
Mercoledì 4 Ottobre 2017, 08:22 - Ultimo agg. 12:58
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Dopo il successo alla Mostra di Venezia, lo scoppiettante musical-crime «Ammore e malavita» dei Manetti Bros. arriva nei cinema davvero in grande stile, con un doppio lancio voluto da 01 Distribution, da oggi in Campania su 70 schermi, che da domani salgono a 280 sull'intero territorio nazionale. E ieri sera, nella Napoli che ha ospitato le riprese del film e lo marchia in profondità, i registi e i loro attori hanno raccolto tanti applausi durante un minitour di anteprime in ben sei cinema cittadini, straripanti di entusiasmo di fronte al riuscito mix di generi, ritmi e suggestioni visive e sonore confezionato dai due fratelli registi.
 
 


Assieme a Marco e Antonio Manetti, c'erano i protagonisti Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso, Raiz, Franco Ricciardi, Antonio Buonomo, Ivan Granatino; la direttrice della fotografia Francesca Amitrano e l'autore dei testi delle canzoni Nelson (le musiche originali sono di Pivio e Aldo De Scalzi). L'atmosfera anche durante la visita pomeridiana nella redazione de Il Mattino tv è stata quella di una festa mobile a conferma dell'affiatamento del gruppo di lavoro messo insieme dai registi, anche produttori assieme a Carlo Macchitella.
Ormai si sa: «Ammore e malavita», musical-crime e seconda incursione dei Manetti all'ombra del Vesuvio dopo «Song e Napule» del 2014, ruota intorno alla tormentata storia d'amore tra lo spietato killer di camorra Ciro (Morelli) e la determinata infermiera Fatima (Rossi), sua fidanzatina dell'adolescenza che lo ritrova anni dopo quando proprio lui viene inviato a ucciderla dal boss don Vincenzo (Buccirosso), poiché la ragazza lo ha visto ancora vivo mentre il criminale e sua moglie donna Maria (Gerini) hanno inscenato una finta morte per sparire dalla circolazione. Di fronte all'amore ritrovato la frase centrale del film è «l'ammore overo nasce na vota e nun more maje» tutto cambia per Ciro e per chi gli sta intorno, a partire dall'amico Rosario (Raiz) e dal luogotenente Gennaro (Ricciardi). Comincia così una travolgente sarabanda audiovisiva tra action movie e post-sceneggiata con clamoroso cameo di Pino Mauro che canta assiso su un trono in piazza Plebiscito intelligentemente in bilico tra ironia cinéphile e presa in giro degli stereotipi su Napoli, a partire da quelli «gomorriani» ridicolizzati nella sequenza della visita turistica alle Vele di Scampia, sorta di manifesto programmatico dell'intero film.

Per i Manetti Bros., la difficoltà maggiore di «Ammore e malavita» «è stata mantenere il giusto equilibrio tra elementi narrativi, visivi e musicali tanto diversi tra loro. In particolare, volevamo che le canzoni presenti nel film fossero pienamente inserite nella trama, facendola avanzare dal punto di vista narrativo, come avviene nei grandi musical. Perciò, abbiamo lavorato sull'aspetto musicale fin dalla sceneggiatura. Al tempo stesso, però, dovevamo restituire anche il tono epico e dolente della sceneggiata napoletana e di un certo crime movie contemporaneo alla John Woo, senza far stonare i tocchi ironici e le parodie dei cliché napoletani. Mantenere tutto in equilibrio, senza pendere da un lato o dall'altro, è stato affascinante». E Marco Manetti rivela un riferimento del film: «Si tratta di Grease, che per noi è il musical perfetto. Lo abbiamo cronometrato e vivisezionato, per provare a riprodurne il miracoloso equilibrio tra parti cantate e recitate».
 


Cantano, eccome, anche i due protagonisti Giampaolo Morelli e Serena Rossi. «Interpretare le varie canzoni senza mai uscire dai nostri personaggi sottolinea l'attore feticcio dei Manetti è stata una bella sfida. Il mio Ciro, una delle due spietate Tigri di don Vincenzo assieme all'amico Rosario, è un angelo della morte super-addestrato e quasi invincibile e, per definirlo meglio, ho potuto rifarmi al mio amore per i personaggi dei grandi action-thriller americani». L'attrice-cantante che nel film sfoggia una vistosa parrucca riccia aggiunge: «Le canzoni sono state incise prima delle riprese e, così, riprodurne le emozioni durante le varie sequenze recitate ha richiesto grande concentrazione e coinvolgimento. Alla fine, credo che il film possa essere letto come una grande dichiarazione d'amore per Napoli, da parte nostra e dei registi».

Claudia Gerini s'è divertita a riprodurre il napoletano sguaiato di donna Maria. «Ho calcato i toni per rendere tutto eccessivo, giovandomi delle atmosfere e degli umori che Napoli comunicava a tutti noi durante le riprese. Addirittura, alla fine di alcune scene girate nel quartiere Sanità, scattavano gli applausi scroscianti di centinaia di persone assiepate ai lati del set». E i cantanti-attori coinvolti dai Manetti? Il più giovane del trio, Ivan Granatino, si confessa «onorato per le scene girate assieme a un grande attore come Buccirosso». Franco Ricciardi spiega: «Ci siamo rifatti, comunque, alle doti interpretative che utilizziamo anche sul palco quando ci esibiamo dal vivo». Per Raiz, infine: «I riferimenti alla tradizione della sceneggiata fanno parte del nostro bagaglio culturale e, così, abbiamo potuto attualizzarli in modo naturale nel contesto ideato dai Manetti».