Il nuovo «Blade runner» alla caccia di replicanti

Il nuovo «Blade runner» alla caccia di replicanti
di Oscar Cosulich
Lunedì 31 Ottobre 2016, 14:11
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Nel 1982, in una piccola città del Quebec, in Canada, un quattordicenne va al cinema a vedere «Blade Runner» e quel giorno la sua vita cambia: il ragazzo era Denis Villeneuve (conosciuto per le regie di thriller come «Prisoners», «Sicario» e «Arrival»). Il film di Ridley Scott, con Harrison Ford nei panni del malinconico cacciatore di «replicanti» Rick Deckard e Rutger Hauer in quelli dell'indimenticabile Roy Batty (il cui monologo «Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginare...» è entrato non solo nella storia del cinema e del linguaggio comune), segna profondamente il giovane Villeneuve.

«Blade Runner» è stata la prima trasposizione cinematografica di un racconto di Philip K. Dick («Do androids dream of electric sheep?», 1968, in italiano «Il cacciatore di androidi»), inaugurando la lunga teoria di riletture hollywoodiane dell'immaginario fantascientifico del grande narratore scomparso nel marzo 1982, pochi mesi prima di vedere il film di Scott. Villeneuve, quando vide «Blade Runner», scoprì quale sarebbe stato il suo futuro: «Ricordo perfettamente la sequenza iniziale, ho visto il film migliaia di volte, tanto da conoscerlo fin nel profondo del mio cuore, dalle note della colonna sonora all'immagine di Los Angeles nel 2019, con quello smog e quell'oscurità. È stato quello il film che ha generato in me il desiderio di diventare un regista».
Così quando, nel febbraio 2015, Villeneuve è stato ufficialmente designato come regista del sequel del capolavoro di Scott, il talentuoso autore canadese ha avuto nella fase di preproduzione un momento di panico totale, forse dissipato solo al primo ciak, battuto lo scorso 6 luglio a Budapest, con l'uscita in sala prevista per l'ottobre 2017.

Come dargli torto? Non solo Villeneuve sta misurandosi con un capolavoro della fantascienza cinematografica di tutti i tempi, ma nel film, il cui protagonista è Ryan Gosling (che ha disertato alla Mostra di Venezia la promozione di «La La Land» perché troppo impegnato su questo set), torna anche un invecchiato Rick Deckard, ancora interpretato da Harrison Ford.

«So che non è possibile eguagliare l'originale», premette Villeneuve: «Lì c'era Ridley Scott e il risultato è stato uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi cinquanta anni. Ryan Gosling è un attore fantastico e una mente brillante, sta facendo un gran bene al progetto: non sono mai stato tanto ispirato da un attore. Poi c'è Harrison Ford: è stato uno dei miei eroi, sono cresciuto con i suoi film. Ho incontrato una leggenda e ho scoperto che è una persona di grande umiltà e semplicità».

Ma nel cast ci sono anche Jared Leto, Robin Wright, Ana de Armas, Silvia Hoeks, Dave Bautista. Sulle riprese, ovviamente, Villeneuve finora si è tenuto più che abbottonato, limitandosi a sottolineare quale sia stato il suo approccio al film: «Quando guardo il materiale girato nel corso della giornata, mi rendo conto che è diverso dal lavoro di Scott. È lo stesso universo, siamo nello stesso sogno, ma questo è mio, ha una vita propria. La mia è una sfida alla storia del cinema, ma con rispetto».

La storia di questo sequel è ambientata alcune decadi dopo il film originale, cioè più meno nel 2047 e il punto di partenza è sempre Los Angeles, anche se il punto di vista ora è più allargato e, soprattutto, «il clima è totalmente impazzito: l'oceano, la pioggia e la neve sono tutti tossici». La sceneggiatura è stata affidata a Hampton Francher e Michael Green, seguendo la storia scritta da Francher e David Peoples, basandosi sul romanzo originale di Dick. In questo film si dovrebbe finalmente rispondere al grande quesito rimasto in sospeso fin dal1982: il cacciatore di androidi Deckard è un essere umano, o un replicante?

Secondo Ridley Scott (che del sequel è produttore esecutivo), Deckard «è sempre stato un maledetto replicante e quindi la sua aspettativa di vita è necessariamente limitata»: difficile, allora, capire come finora sia sopravvissuto così tanto. Sembra però certo che, replicante o meno, in questo film si assisterà al suo canto del cigno, così come il settimo «Star Wars» ha visto la morte di Han Solo. Sono tempi difficili per i personaggi interpretati da Harrison Ford.