Massimo Dapporto e il napoletano
che si è finto cieco «professionista»

Massimo Dapporto e il napoletano che si è finto cieco «professionista»
di Francesca Cicatelli
Martedì 13 Settembre 2016, 21:48 - Ultimo agg. 22:11
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Vispo e intenso. Con lo sguardo che scava dentro, che sa già tutto di chi ha davanti e il sorriso affabile del buon padre di famiglia. Massimo Dapporto, a Napoli per il ciclo di incontri, sulle tecniche attoriali, indetti dalla scuola e società di produzione Cinemafiction in collaborazione con il nuovo Imaie, promuove i napoletani ad attori per eccellenza, con la dote innata della recitazione: "Il napoletano - sostiene nella video intervista a Il Mattino - non si rende conto di essere un attore ma basta girare per la città per vedere che è un gran teatro. I napoletani recitano la vita ogni giorno. Il teatro dialettale di tradizione è fantastico. Qui ci sono i prototipi inimitabili della tradizione comica e teatrale. Il napoletano ama solo il suo dialetto a teatro e si trova spiazzato quando si imbatte in spettacoli in altre forme dialettali. D'altronde il napoletano è una vera e propria lingua universale".  Tra le sue esperienze in questa capitale dell'assurdo, ("solo a Napoli succedono certe cose" assicura Dapporto) c'è quella con un ragazzo che si è finto cieco per sorprenderlo con la sua interpretazione, come racconta nel video sopra. E rivela di quella volta in cui incontrò Eduardo De Filippo perché scambiato per il figlio.

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