Per Squitieri ritorno a Napoli,
il ricordo delle sue donne

Per Squitieri ritorno a Napoli, il ricordo delle sue donne
di Oscar Cosulich
Martedì 21 Febbraio 2017, 08:48 - Ultimo agg. 11:29
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Pasquale Squitieri, scomparso a Roma sabato scorso, ritorna oggi nella sua Napoli. L’arrivo del feretro è previsto alle ore 11, presso la Parrocchia di Santa Maria dei Vergini alla Sanità. È lì che 78 anni fa Squitieri fu battezzato ed è nella stessa chiesa che oggi avverrà la benedizione della salma, che sarà poi traslata nel cimitero di Poggioreale, per la sepoltura nella cappella di famiglia dell’Arciconfraternita di San Giuseppe dei Nudi.
 
 

Ieri a Roma, nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo, il regista ha avuto l’ultimo saluto di una folla di appassionati, alla presenza della sua intera famiglia che, oltre al fratello Nicola, comprende i quattro figli Vittoria, Paola, Mario (la cui madre è Silvana Filotico, prima moglie del regista) e Claudine (figlia di Claudia Cardinale, per quasi un trentennio compagna di Squitieri) e la moglie Ottavia Fusco. La Cardinale e la Fusco sono arrivate insieme, tenendosi sottobraccio, per un ricordo che ha visto la partecipazione commossa di Vittorio Cecchi Gori, Nancy Brilli e Imma Piro. 

«L’ho amato per la sua intelligenza, la sua bellezza e la sua cultura: era anche molto divertente e un po’ pazzo», ha detto la Cardinale rispondendo pazientemente ancora una volta ai giornalisti, che le chiedevano come fosse nato il loro rapporto: «Sono io che l’ho scelto», ha aggiunto l’attrice, facendo riferimento al famoso viaggio a New York in cui lo raggiunse, ufficializzando così la nascita della loro relazione. Ottavia Fusco ha invece sottolineato che «Pasquale non è morto del tumore contro cui ha sempre combattuto come un leone. Era riuscito a vincerne due, ma non è riuscito a fare un terzo miracolo e a vincere anche le conseguenze di un terribile incidente stradale». La vedova, attrice e cantante, tra i ricordi più cari del marito ha «quello di una canzone che Pasquale aveva scritto per me in napoletano e di cui ho portato i suoi versi con me oggi». 
 

La figlia Claudine ha voluto ringraziare «tutti gli amici di mio padre – aggiungendo poi - mi fa sorridere un po’ amaro il sostegno che sta ricevendo postumo. Il mondo dello spettacolo non ha capito il suo continuo dedicarsi alla società, facendo cose belle e meno belle. Aveva un senso del dovere profondissimo». La figlia Paola ha preferito invece ricordare «un padre meraviglioso, con cui ci siamo fatti delle pazze risate fino all’ultimo». «Persino quando era ricoverato in ospedale, con la maschera ad ossigeno - racconta - continuava a chiederci di portargli le sigarette, anche se sapeva benissimo che non avremmo mai potuto dargliele». 

Più istituzionale il ricordo di Duccio Trombadori (figlio di Antonello), che ha ricordato i suoi «venti anni di amicizia» col regista. L’omelia funebre è stata affidata a Don Sergio, vecchio amico di Squitieri (aveva persino recitato in un piccolo ruolo in «Russicum – I giorni del diavolo», del 1988), che ha ricordato una curiosa coincidenza: «Pasquale ha esordito come regista nel 1969, dirigendo il film “Io e Dio”, in quello stesso anno io ho preso i voti e sono diventato sacerdote». Sul feretro una corona di rose rosse nella quale era scritto semplicemente: «La famiglia», fuori dalla chiesa la corona di fiori gialli e rossi inviata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi.
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