Sylvester Stallone compie 70 anni, ma Rocky non molla

Sylvester Stallone compie 70 anni, ma Rocky non molla
Mercoledì 6 Luglio 2016, 12:12 - Ultimo agg. 12:16
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È uno dei 'durì più sensibili di Hollywood, oggi compie 70 anni e nonostante gli anni siano passati anche per lui, Sylvester Stallone non ha alcuna intenzione di mollare: «Perché dovrei smettere? Nella mia testa ho 35 anni e il mio corpo è quello di un 48enne», ha detto recentemente.

Nato il 6 luglio 1946 nel quartiere degradato di Hell's Kitchen a New York, Sylvester Gardenzio Stallone non ebbe un'infanzia facile. I suoi problemi fisici (la rescissione del nervo facciale dovuta all'uso del forcipe che gli causò una lieve paresi del lato sinistro del volto e il rachitismo di cui soffrì durante l'adolescenza) e la separazione dei genitori, non lo aiutano. Solo quando si trasferisce definitivamente a Filadelfia e lo sport entra nella sua vita, le cose cambiano. Ed è proprio in questi anni, a scuola, che si avvicina anche alla recitazione. Dopo aver vissuto qualche tempo in Svizzera, grazie a una borsa di studio sportiva, si iscrive all'Università di Miami in Florida per studiare Arte drammatica. In questo periodo si mantiene con numerosi piccoli lavori tra cui il parrucchiere, l'inserviente al Central Park Zoo di New York e il bigliettaio di un cinema. Nel 1969 decide di abbandonare il suo corso di studi e di tornare nella sua città natale, New York, per dedicarsi alla recitazione.ù

 


Nella Grande Mela Sly inizia a partecipare a piccole produzioni off-Broadway, a scrivere varie sceneggiature e copioni ma arrivano anche i primi ruoli sul grande schermo (come la piccola parte nel 'Il dittatore dello stato libero di Bananas' di Woody Allen). A 25 anni interpreta il ruolo principale nel porno-soft 'Italian Stallion - Porno proibitò ('The Party at Kitty and Stud's') che gli è valso il soprannome di ' Stallone italianò. Nella metà degli anni '70 si trasferisce in California e finalmente nel 1976 arriva la svolta con 'Rocky'. Affascinato dall'incontro di boxe tra Muhammad Alì e Chuck Wepner, Stallone scrive la sceneggiatura completa del film con cui ha vinto 3 Oscar (Miglior film, Miglior regia e Miglior montaggio) e ben 6 nomination, tra cui quella come Miglior attore protagonista.

Ma non è solo la saga del pugile italo-americano a regalargli la fama. Alternando il ruolo di regista (Rocky II, Staying Alive di cui è anche produttore) a quello di attore, dopo il successo di 'Rambò e di un'altra saga ispirata al soldato americano, interpreta decine di pellicole d'azione tra cui 'Cobrà, 'Over the top' e 'Sorvegliato specialè. A inizio anni Novanta decide di avvicinarsi alla commedia 'Oscar - Un fidanzato per due figliè di John Landis e 'Fermati, o mamma sparà di Roger Spottiswoode.

Il pubblico però lo preferisce negli action-movie ed ecco che arrivano 'Cliffhanger' (1993), 'Demolition man' e 'Dredd - La legge sono iò (1995), tanto per fare qualche esempio, fino ai più recente D-Tox, nelle sale cinematografiche nel 2002. Anche se nel 1997 è protagonista nel poliziesco 'Cop Land', pellicola diretta dal regista James Mangold, in cui per esigenze di copione ingrassa di circa 18 kg. Nel 2006 scrive, dirige e interpreta di nuovo Rocky Balboa, nella sesta e definitiva pellicola della celebre saga dedicata allo ' Stallone italianò e nel 2008 esce nelle sale italiane il quarto capitolo della saga dell'ex Berretto verde, John Rambo. Ma in questi anni arriva anche un'altra fortunata saga, 'I mercenarì. Nel cast, oltre al regista, ci sono molte stelle del cinema d'azione anni Ottanta, Novanta e Duemila tra cui Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis. Quando, di recente, Stallone ha vestito di nuovo i panni del suo leggendario pugile in 'Creed' ha mostrato un lato più sensibile. Un'interpretazione che, a quasi 40 anni, gli è valsa una nuova nomination agli Oscar come Miglior attore non protagonista. «Questo è un momento davvero speciale della mia vita, perché non ce ne saranno molti altri come questo», ha confessato prima della cerimonia in un'intervista con l'ABC.

Quella notte Stallone è rimasto a mani vuote: il premio è andato a Mark Rylance per il suo ruolo di spia sovietica ne 'Il Ponte delle spiè di Steven Spielberg.
Ma Sly ha simulato bene la sua delusione: «Inseguite i vostri sogni, non mollate mai», ha scritto su Instagram accanto a una foto di lui sorridente. D'altra parte una delle sue caratteristiche è l'umorismo e non sarebbe mai arrivato dove è ora senza la sua forza: «Non sono bello nel senso classico - ha scherzato una volta sul suo aspetto - le mie palpebre sono cadenti, la bocca è storta, i denti non sono diritti ...». Dopo due matrimoni falliti, con la collega Sasha Czack (dalla quale ha avuto due figli: Sage morto nel 2012 e Seargeoh 'Seth') e con Brigitte Nielsen, si è risposato nel 1997 con Jennifer Flavin (conosciuta anni prima sul set di 'Rocky') con la quale ha avuto 3 figlie: Sophie Rose, Sistine Rose e Scarlet Rose. Diversi i flirt avuti da Stallone tra un matrimonio e l'altro: con Susan Anton, Naomi Campbell, Janice Dickinson, Tamara Beckwith, Mary Hart e Andrea Wieser, Angie Everhart, Jami Gertz e Joyce Ingalls.

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