Trionfo al Lido per il Papa di Sorrentino

Trionfo al Lido per il Papa di Sorrentino
di Gloria Satta
Domenica 4 Settembre 2016, 10:03 - Ultimo agg. 5 Settembre, 11:32
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Il Papa americano, fumatore e contraddittorio di Paolo Sorrentino conquista Venezia. Un entusiasmo da stadio accoglie il regista premio Oscar alla conferenza stampa per l'anteprima mondiale delle prime due delle 10 puntate di The Young Pope, la serie Sky, Hbo e Canal+ che debutterà su Sky Atlantic il 21 ottobre, già venduta in tutto il mondo. Jude Law, che interpreta l'immaginario Pio XIII, viene preso d'assalto dai fan. Acclamatissimo anche Silvio Orlando, che gli tiene testa nei panni del diabolico segretario di Stato Voiello diviso fra il tifo per il Napoli e gli intrighi di curia. E la stampa straniera, da Hollywood Reporter a The Guardian, parla già di capolavoro. In sala, ben sette minuti di applausi.
Come pensa reagirà il Vaticano di fronte all'immagine spiazzante, sarcastica, a momenti grottesca che viene data delle alte sfere ecclesiastiche e che a più riprese, al Lido, ha scatenato l'ilarità della platea? «È un problema del Vaticano, non mio», risponde pronto Sorrentino. «Se avranno la pazienza di arrivare alla decima puntata capiranno che ho lavorato con onestà e curiosità, senza pregiudizi né sterili provocazioni. La serie indaga fin dove può le contraddizioni, le difficoltà e i non pochi aspetti affascinanti del clero, in particolare di quel prete diverso da tutti gli altri che è il Papa».

CONTROTENDENZA
Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, appare ferocemente tradizionalista, insofferente alla folla, innamorato dei rituali e della gerarchia: non è in controtendenza rispetto alla direzione intrapresa dalla Chiesa di Papa Francesco? Per il regista, il protagonista di The Young Pope è «diametralmente opposto all'attuale», ma non inverosimile: «È illusorio credere che la Chiesa stia diventando liberale», sostiene il premio Oscar, «dopo Bergoglio potrebbe arrivare un pontefice conservatore, è nella natura delle cose».
Quanto all'esordio nella serialità televisiva, Sorrentino considera la sfida eccitante, a differenza di Woody Allen che ha definito «traumatica» la propria recente esperienza. «Misurarsi con il nuovo mezzo non è stata una passeggiata, ma la tv permette digressioni improponibili al cinema per ragioni di tempo. Ho cercato di trasferire in The Young Pope la sintesi del mio cinema, lavorando con tutta la libertà e il budget di cui avevo bisogno».
 
PROTAGONISTI
Sprezzante, magnetico, spregiudicato, Jude Law costruisce un Papa mai visto al cinema. «All'inizio il ruolo mi spaventava, non sapevo da che parte cominciare ma Paolo mi ha rassicurato, spiegandomi che anche il Pontefice è un uomo, sia pure complicato», racconta l'attore l'inglese, 44 anni. «Così mi sono sentito un colore sulla tavolozza di Sorrentino e ho cominciato a capire il personaggio, che come ogni figura pubblica è diviso tra la sua vera natura e l'immagine che deve rappresentare. Sono arrivato ad ammirare Pio XIII e le sue contraddizioni».
Per interpretare il potente cardinale Voiello, Silvio Orlando afferma di non essersi ispirato a nessun alto prelato esistente: «Il male è distribuito in tutti gli esseri umani e io ho pescato nel mio», spiega l'attore, che come tutti gli altri ha recitato in inglese e perciò, a Venezia, ha ringraziato ironicamente i numerosi coach per averlo sopportato pazientemente. Una curiosità: Voiello è devoto di Higuain, in arte Pipita. Ora che l'ex attaccante del Napoli è passato alla Juve, il supertifoso Sorrentino toglierà il riferimento dalla serie? «Non ci penso proprio», risponde il regista. «La Chiesa si occupa di fede e tradimenti, mantenere Higuain aiuta a ricordare questi due concetti».