Alex Britti: «Salvo Napoli e i napoletani, ma basta violenza»

Alex Britti: «Salvo Napoli e i napoletani, ma basta violenza»
di Francesca Cicatelli
Giovedì 28 Aprile 2016, 00:33 - Ultimo agg. 08:25
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Canta l'amore ma non lo mercifica perché è anche questa la differenza tra "un vero artista e un personaggio", mentre non nasconde la passione per le chitarre che sceglie quasi come fossero una donna, scartando quelle che non lo rapiscono totalmente. Alex Britti incassa entusiasmo e partecipazione al teatro Augusteo per la tappa partenopea del tour 2016 "In Nome dell'Amore", live coinvolgente organizzato in città da Promo Music di Germano Paone e Antonio Palmieri.

Non è scaramantico pur se frequenta Napoli da un po' ("una città che potrebbe essere più tranquilla, meno violenta, più ordinata, diventata più difficile negli ultimi decenni" , anche se salva i napoletani ma "non tutti") e prima del concerto si limita a sgranchire le dita e a qualche gorgheggio. Ha preso con filosofia anche l'incidente all'indice sinistro dovuto ad un minipimer, per via della sua passione per la cucina. Una delle abilità che ha sviluppato da autodidatta, perché "nella vita - dice -  è possibile farcela da soli". Anche se nella musica "è diventato tutto più difficile" e le etichette discografiche non fanno "più scouting se non attraverso i talent che hanno contaminato persino Sanremo", racconta nella videointervista esclusiva a Il Mattino. 
 

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