Il nuovo poliziottesco all'italiana riparte dai rapper post-gomorristi

Ciccio Merolla e 'Nto durante le riprese di "All night long"
Ciccio Merolla e 'Nto durante le riprese di "All night long"
di Federico Vacalebre
Sabato 21 Novembre 2015, 00:32 - Ultimo agg. 2 Novembre, 17:51
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Tra fine anni Sessanta e tutti i Settanta, quando era di moda il poliziottesco all’italiana, Napoli divenne, con Milano e Roma, location e argomento privilegiato del genere, con titoli come «Camorra» di Squitieri, «La legge della camorra», «Napoli violenta» di Lenzi, «Napoli spara» di Caiano, «Napoli... i 5 della squadra speciale», «I guappi non si toccano», il quasi splatter «Luca il contrabbandiere» di Fulci, ma soprattutto grazie all’accoppiata Brescia-Merola che segnò film come «Napoli... serenata calibro 9», «I contrabbandieri di Santa Lucia», «Napoli... la camorra sfida e la città risponde», «La tua vita per mio figlio», «Napoli, Palermo, New York, il triangolo della camorra». È a quel periodo, riletto nella chiave del successo di «Gomorra», che guarda ora «All night long», film di debutto di Gianluca Sorrentino, che ha aggiunto un ulteriore elemento alla ricetta: i protagonisti vengono dal mondo rap, soprattutto newpolitano, ma non solo, allargando così la platea dei cinefili a quella dei musicofili.

Nel cast, infatti, ci sono Clementino, l’ex Co’Sang ’Nto, Ciccio Merolla, Valerio Jovine, El Koyote e Uomodisu al fianco di Guè Pequeno e Don Joe dei Club Dogo a riequilibrare a Nord l’affaire. Il trailer annuncia l’uscita nelle sale dal 26 novembre, con presentazioni-incontri con i protagonisti nelle sale Uci di Casoria, Marcianise e Milano Bicocca.

Se l’hip hop di trincea è la colonna sonora spontanea della narrazione al tempo del Sistema (stasera su Raiuno parte «Sotto copertura», miniserie sull’arresto del boss Iovine con canzone di Lucariello, «Miettice a faccia»; il video della sigla della prima serie di «Gomorra», «Nuje vulimme ’na speranza», di ’Nto e Lucariello, era diretto proprio da Sorrentino), meno inevitabile è puntare sui suoi alfieri, più o meno noti, per il grande schermo.

Il regista, già autore di diversi diversi clip hip hop, scommette su volti adatti a storie violente, punta sulla «street credibility» dei suoi attori facendo di necessità virtù: si tratta di una pellicola più che low budget, che spera però di intercettare una doppia tendenza: quella innescata dagli emuli, al cinema e in tv, di Saviano, e il momento d’oro del rap italiano, peraltro segnalato anche da «Street opera», primo documentario sul genere, scritto, prodotto e diretto dai fratelli Haider e Omar Rashid. Ispirato nel titolo a un brano di culto di Fritz Da Cat, segue le vincende - vere stavolta - degli stessi Clementino e Gué Pequeno, oltre che di Danno (Colle der Fomento) e Tormento (Sottotono), e di Elio Germano, raccontato nelle meno note vesti di leader delle Bestierare, band di electrorap.

Tornando a «All night long», la trama è semplice. La star di «’O vient’» è ’O Cinese, uno psicopatico che controlla il traffico di droga in arrivo dall’Oriente; ’Nto’ è il suo nemico giurato, lo spietato Saggese, il cui braccio destro, ’o Pisiell’, è interpretato da Ciccio Merolla. Guè Pequeno è il boss Milanese. Al centro di tutto ci sono un carico di cocaina sparito e tre fratelli cubani (Maurizio Siano, Gerry Sica e Raffaele Carotenuto) coinvolti per caso nel conflitto tra le due gang rivali. Veronica Tuscano è la bella ballerina del locale che dà il titolo al film. Nel cast ci sono anche Rosa Miranda, Antonio Buonomo, Biagio D’Anelli, Paolo Maccaro (fratello di Clementino e leader dei TheRivati), i Moderap.

Più che al poliziesco, o poliziottesco che dir si voglia (al massimo c’è un commissario a cui, per spaventarlo, viene incendiata la macchina), siamo al noir post-gomorrista, all’action movie hip hop con colonna sonora di sicuro effetto: «Clementino è forte anche come attore, è stato bravissimo, si vede che ha fatto teatro», racconta Merolla, «Sorrentino ci ha lasciato molto spazio di libertà nei dialoghi, lasciandoci improvvisare sul tema, come se fosse un freestyle. Per me, che ero al debutto, è stato più facile sentirmi a mio agio. Tra inseguimenti e sparatorie abbiamo girato alla rotonda di Arzano, a Giugliano, in uno scasso di Pompei, nella Circumvesuviana».

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