De Gregori duetta in napoletano con la moglie: le note sono di «Anema e core»

De Gregori duetta in napoletano con la moglie: le note sono di «Anema e core»
Sabato 14 Ottobre 2017, 15:34
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«Non me ne frega niente della precisione, non l'ho mai cercata, perché la musica per me è un'altra cosa». A raccontare è la voce di Francesco De Gregori, ieri sera al Vox Club di Nonantola, da poco terminata la prima data del nuovo tour pensato esclusivamente per i club. L'aveva annunciato qualche giorno fa attraverso i social, il cantautore, che per lui un concerto non è un evento da lustrini e paillettes, una prova di forza a chi ha il palco più grande o a chi ripropone per primo le immagini del live in televisione.

Detto e fatto, ieri il 'Principè ha confermato un modus operandi che la musica te la può presentare anche in versione 'semplicè con un live faccia a faccia con il pubblico e un set di canzoni senza una batteria a scandirne il ritmo, per una scaletta di una ventina di brani, scelti anche tra quelle meno eseguiti dal vivo. «La scelta dei brani è stata una dura lotta con me stesso - ha spiegato de Gregori, in versione semplificata anche esteticamente, senza giacca, cappello e con una barba appena accennata - perché ho voluto scegliere anche quelle 'sconosciutè che ancora mi divertissi a fare dal vivo. Ce ne sarebbero state altre dieci ma il concerto sarebbe diventato troppo lungo». Chitarra acustica, chitarra elettrica e slide, basso e contrabbasso, oltre al pianoforte e l'unica concessione ad una percussione ottenuta con le bacchette di una batteria su 'Buonanotte fiorellinò, è il set con il quale la voce di 'Numeri da scaricarè (in apertura), 'Buenos Aires' e le altre in scaletta come 'Due zingarì («la suonavo in concerto con Dalla perché a lui piaceva molto»), ha deciso di raccontarsi questa volta dal vivo, in versione non scarna ma molto diretta e semplificata.

«Non è la prima volta che faccio i club - ci ha tenuto a dire De Gregori - quindi non penso si tratti di una fase specifica di una carriera. Più semplicemente, molti artisti amano anche i posti piccoli per il rapporto particolare che si crea con il pubblico, più diretto. Mi piace suonare e cambiare sempre le carte in tavola e vivo in modo incondizionato la libertà di questo mestiere. Poi non so, se facendolo, sono più intelligente oppure sono più scemo. È una dimensione che ad un certo punto si può aver voglia di vivere e del resto anche Bruce Springsteen, proprio in queste sere sta, suonando a ripetizione in un teatro da poche centinaia di posti a Broadway». A chiudere il concerto, poi, anche una sorpresa: sul palco è salita la moglie di De Gregori, Alessandra Gobbi, con la quale il cantautore ha duettato in napoletano sulle note di «Anema e core».

«È capitato per caso - ha raccontato lui - e l'idea ci è venuta dopo una serata a cena a Napoli. Chicca (la moglie, ndr) canterà con me anche in altre date del tour». Se per il momento nelle dita e nella voce di De Gregori non sono in cantiere canzoni nuove («non ne ho scritte e anche se a casa ho il pianoforte aperto, per il momento me ne tengo alla larga. È normale nella carriera di un artista»), il nuovo tour nei club prenderà anche la strada dell'estero, da Monaco a Londra, passando anche per il Bataclan di Parigi tra qualche sera, il 20 ottobre. «Al Bataclan andrò a suonare come ho suonato questa sera al Vox - ha spiegato De Gregori - perché quello è un luogo dove fare musica. Cercherò la normalità anche in un posto che ha vissuto una tragedia terribile, proprio perché è questo che il terrorismo vorrebbe impedirci di fare». La chiusura della carrellata di concerti è invece fissata per il 7 novembre alla Town Hall di New York. «Un giorno molto lontano - ha detto il cantautore - quando smetterò di fare questo lavoro, potrò dire di aver suonato anche lì».
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