Enzo Gragnaniello: "Dopo il doppio dvd un tour nei teatri occupati"

Enzo Gragnaniello fotografato da Giacomo Di Laurenzio per Newfotosud)
Enzo Gragnaniello fotografato da Giacomo Di Laurenzio per Newfotosud)
di Federico Vacalebre
Sabato 5 Aprile 2014, 19:34 - Ultimo agg. 20:31
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Non posso spiegare l’uva com’: filosofo di strada ed esoterista di pancia, Enzo Gragnaniello (non) spiega cos Mala Vista Social Tour, doppio dvd che raccoglie Radici, il viaggio al termine della sua Napoli girato da Carlo Luglio e presentato nel 2011 alla Mostra di Venezia, e le riprese (sempre di Luglio) di un concerto napoletano al Trianon in cui le storie, i personaggi, e le canzoni evocate dal film invadevano il palcoscenico, in un emozionante gioco di doppi e di specchi. Alla produzione dei Figli del Bronx si affianca la distribuzione Minerva RaroVideo. L’uva che il cantautore non può spiegare com’è sono le sue canzoni, che rilancerà con un tour nei teatri occupati in cui il gioco si farà ancora più complesso, aggiungendo il concerto dal vivo alle immagini del concerto su dvd che si aggiungono alle immagini originali del film. Stasera si gioca in casa, nell’ex asilo Filangieri, nell’ambito di una due giorni per il diritto di resistenza delle lotte sociali dentro la crisi e di denuncia sulla violazione dei diritti umani nelle carceri. Poi andrà al Valle di Roma, poi a Palermo... «Io con i disoccupati organizzati ci sono nato, oggi non faccio politica, non la capisco, parlo con gli spiriti, non con gli involucri, però dove ci sono voci che si vogliono esprimere, dove ci sono giovani che vogliono trovare degli spazi per capire chi sono, dove ci sono delle generazioni in movimento... beh, mi trovo bene», spiega Enzo.

«Mala Vista Social Tour» gioca nell’assonanza con il concerto-film-tour dei supernonni cubani nel nome come nella grafica. Nel film come nelle immagini live, la voce di tufo e di aglianico di Gragnaniello ha preziosi complici nei Sud Express di Franco Del Prete, in Tony Cercola che è una sorta di trait d’union tra schermo e palcoscenico.

Luglio evita il biopic «per narrare una città attraverso gli occhi di un poeta dei suoni», racconta il regista, «andare con lui in luoghi storici come Piscina Mirabilis, l’Antro della Sibilla, il tempio di Mercurio alla ricerca di sensazioni antiche eppure vivissime».

James Senese, Enzo Moscato, Ida Di Benedetto, Riccardo Veno, Ciccio Merolla, Giovanni Persico, Francesco Iadicicco, Attilio Pastore con le sue «percussioni a bocca», Erasmo Petringa con il suo violoncello attraversano lo schermo con la stessa spontaneità che li ha portati nella vita dell’uomo di «Cu’’mme» e delle sue canzoni più riuscite, raccolte del doppio dvd.

Al Trianon arriva la mandolina (al femminile, proprio così) di Piero Gallo che sembra racchiudere nel suo canto inedito quello di tanti strumenti a plettro del Mediterraneo, ma anche la sensualità da leonessa maghrebino-partenopea di M’Barka Ben Taleb. All’ex asilo Filangieri il gioco, la formazione, il sound cambierà ancora.

«Non posso spiegare l’uva com’è, ma posso suonarla, posso schiacciarla, posso berla se è diventata vino. E il vino posso dire com’è: se riempio il bicchiere mi piace», ghigna Enzo. E se alza la chitarra, la accorda, calca il cappello un po’ da guappo sulla testa, e poi intona «Senza voce» possiamo dire che la canzone, come il vino, invecchia benissimo.

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