Gipsy Fint, tra vegani da ridere e seni al silicone spunta la cover di «Damme 'o cane»

I Gipsy Fint
I Gipsy Fint
di Federico Vacalebre
Domenica 11 Settembre 2016, 18:30
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Parodisti fin dal nome, i  Gipsy Fint, anche ribattezzati per l’occasione Inpsy King, tornano sul fronte della trivial song umoristica con l’album «Vegano» (Rogiosi). Testi di Bruno Lanza, musiche di Giuseppe Maiulli e Leonardo Barbareschi, con Lanza e Maiulli (anche nei panni di Ernesto a Foria), nel gruppo ci sono Ernesto Cataldo e Jò Napoli. Sospesi tra neomacchiettismo, arborismo e squallorismo, i finti gitani che vestono da mariachi iniziano con una travolgente «La plastochirurgia» («Con un po’ di silicone/ ogni zizza è ‘nu mellone/ e il culetto piccolino/ te lo fanno a mandolino») e chiudono con una cover, ripresa fintomorriconiana dell’irresistibile «Damme ‘o cane», trash song di culto di Enzo Romano che racconta un divorzio dalla parte di un lui cinofilo: «Tienetelle tutte ‘e cose, ma damme ‘o cane».
In mezzo ci sono episodi meno feroci ed estremi, come «A Capri», la title track, «Carletto», «Te voglio bene» e «Ce la faremo»: la crisi, l’Europa che non c’è e «la mala educacion» di un ragazzo che dice troppe parolacce sono occasione di frizzi e lazzi tra suoni che ora guardano alla chanson ed ora al night. «Quanno fa’ friddo» aggiorna il catalogo delle canzoni tamarre, come pure la geografia interprovinciale di «’E babbà». Non sempre il gioco regge tutta la durata del pezzo, ma strappano risate gustose «Sotto il cielo di Capri» e le progressioni alla Procol Harum della delirante «Pe’tte».
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