Il Nobel smette di cercare Dylan

Il Nobel smette di cercare Dylan
di Federico Vacalebre
Martedì 18 Ottobre 2016, 15:05 - Ultimo agg. 19 Ottobre, 08:36
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Risposta non c'è, o forse chi lo sa, perduta nel vento sarà. Proprio così, come nella (brutta) traduzione mogoliana di «Blowin' in the wind»: Dylan non risponde all'Accademia di Svezia e ormai quelli del Nobel si sono stancati di cercarlo. O almeno così trapela da Stoccolma dove da giovedì, quando hanno annunciato al mondo il nome del premio per la letteratura 2016, stanno inutilmente tentando di contattarlo. «Ho chiamato e mandato delle email al suo più stretto collaboratore, ricevendo delle risposte molto cordiali: per ora, ciò è di certo sufficiente», ha spiegato sempre più imbarazzata Sara Danius, segretaria permanente dell'Accademia parlando alla Sr, la radio di stato svedese. «Non sono preoccupata, penso che si presenterà, se non vuole venire, non verrà. Sarà comunque una grande festa».
Il silenzio di Dylan sembra beffardo, presuntuoso, situazionista, da marziano del rock, della letteratura, della vita. Diventa assordante, dà ragione a chi vuole ingiusta la sua proclamazione a Nobel di fronte a «veri letterati» come Roth e DeLillo, anzi torto, confermandolo come uomo capace di scrivere ogni giorno un capitolo imprevisto della sua vita, romanzo unico, imprevedibile.

Così, se non succederà qualcosa nel frattempo, magari già stasera (il «Neverending tour» lo porta a Albuquerque), dovremo attendere il 10 dicembre per capire se Sua Bobbità andrà a Stoccolma a ritirare da re Carlo XVI Gustavo la sua medaglia e il suo assegno da circa 900.000 euro o continuerà a correre altrove, come una pietra che rotola.
Sembra, intanto, che a essere arrabbiati con il rocker non siano solo i baricchi di mezzo mondo, ma anche i bookmaker, almeno quelli del sito britannico di scommesse Ladbrokes, che lo davano 50 a 1, al pari di Elena Ferrante. Solo 47 i vincitori, non si quanto avessero puntato.
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