Mannoia: «La sfida più ardua?
Un cd su Pino Daniele»

Mannoia: «La sfida più ardua? Un cd su Pino Daniele»
di Federico Vacalebre
Mercoledì 2 Novembre 2016, 23:50 - Ultimo agg. 3 Novembre, 09:36
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Già «rossa dei cantautori» e prima big della migliore canzone italiana ad aprire ai talent show, Fiorella Mannoia si è trovata da sola il nuovo soprannone, «Combattente»: «Quando mi è arrivata la canzone di Federica Abbate e Cheope sembrava parlare di me», confessa lei, raccontando il brano che dà il titolo al nuovo disco, «autobiografico e dal senso collettivo, capace di raccontarci tutti: siamo tutti combattenti, qualche volta contro voglia, qualche volta con più consapevolezza, qualche volta per il pane e qualche volta per le rose. Oggi, in realtà, in pochi inseguiamo le rose, i più sono costretti a lottare per il lavoro, il cibo, la sopravvivenza, i diritti a rischio». La copertina del cd ha uno stile da realismo maoista-pacifista, il video arruola Alessia Donizetti, combattente paraolimpica.


Partiamo da qui, Fiorella: già pasionaria della sinistra, ora icona grillina, non ti dà fastidio essere ingabbiata nelle definizioni, tirata in mezzo alle polemiche di parte per un post o una dichirazione come se fossi un leader politico?
«Certo che mi dà fastidio, ma è il costo di questo gioco e io lo accetto: mi espongo, mi indigno ancora, dico cehy voterò No al referendum, canto... “Combattente” dice anche questo, davvero sembra scritta per me, dice del tempo che passa e di me che sono ancora in trincea: “Mi sono un po’ addolcita, la vita mi ha smussato gli angoli, mi ha tolto qualche asperità... Ma non sottovalutare la mia voglia di lottare, perché è rimasta uguale”, canto convinta, non più ragazzetta, ma sempre arrabbiata».

E al tuo fianco c’è, anche in questo disco, Fossati.
«Ivano è un ritorno a casa, ma anche una casa che cambia. Mai mi sarei aspettata, anche solo dieci anni fa, che la nostra collaborazione cambiasse così: ero abituata, e onorata, di poter cantare Ivano, ora succede di nuovo, dopo “Sud”, che lui scriva la musica e io il testo: “La terra da lontano” è nata così, dalla sua voglia di perdersi tra le note e dal mio bisogno di credere ancora nella forza delle parole».

Poi ci sono i nuovo compagni «combattenti».
«Con Giuliano Sangiorgi siamo ormai diventati amici a forza di ritrovarci su un palco, finalmente posso intonare una cosa sua, “L’ultimo Babbo Natale”. Anche quella di Fabrizio Moro è una firma nuova per me, credo che sia necessario accettare la sfida della novità, mettersi sempre alla prova».

«Come si cambia, per non morire, come si cambia, per ricominciare», avresti cantato un tempo.
«Proprio così per quello mi ha divertito il mio ruolo di neofita, pur privilegiata, del mondo del cinema. Da ragazza avevo fatto la stuntwoman, qualche particina l’avevo fatta, ma non credevo che mi sarei ritrovata un giorno sul grande schermo vestita da operaia».

Parliamo di «7 minuti», il film di Placido che interpreti con altre dieci donne.
«Ho pregato Michele di farmi un provino, ma lui è venuto a vedermi in concerto e poi ha detto: “Va bene così”. Sono ormai da tempo un’interprete di canzoni, ho pensato che recitare non fosse poi così diverso: sempre interprete resto».

Prima c’era stato il Nastro d’argento per «Perfetti sconosciuti» e il film di Paolo Genovese.
«Scrivere per il cinema è affascinante, capisco Fossati che ha più voglia di musica da film che canzoni».

Ma Fiorella la combattente di che cosa ha paura?
«Di osare troppo. Ad esempio, dopo il disco dedicato a Dalla, mi era passata per la testa l’idea di cantare Pino Daniele: mi ha dato lezioni di lingua e vita napoletana, mi ha chiamata amica, sorella, abbiamo diviso palcoscenici, mi ha portato nel suo mondo».

Perché allora avere paura di omaggiarlo con la tua voce?
«Perché anche quando ho inciso le canzoni di Lucio qualcuno ha parlato di speculazione. Certo, anche qui sta nelle regole del gioco accettare le critiche, e, come dico in tour quando canto Dalla e Daniele: “cantatele anche voi queste canzoni, presentatele ai vostri figli”. Non si può essere felici per il Nobel a Dylan e non preservare la migliore canzone italiana».

Intanto lunedì, alle 18.30, Fiorella presenterà «Combattente» al pubblico napoletano della Feltrinelli.
Il tour partirà l’1 dicembre da Bergamo, le date campane sono ancora da chiudere, ma «ci saranno, come sempre», promette la Mannoia.
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