«Luna nuova», il dramma dei migranti nell'ultimo singolo di Vicale

«Luna nuova», il dramma dei migranti nell'ultimo singolo di Vicale
Mercoledì 6 Luglio 2016, 17:20
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Esce su Youtube “Luna nuova”, brano scritto e interpretato dalla cantautrice originaria di Napoli ma cilentana di adozione Daniela Vicale, che anticipa l’uscita del suo prossimo album.

Il brano, in bilico fra il pop e l’etnico con virate verso la musica popolare, è stato arrangiato e registrato da Alessandro Galdieri.

Il testo, scritto in collaborazione con il fratello Vincenzo, è nato da un’analisi dei fatti di cronaca: “Luna nuova” vuole infatti essere un brano di protesta che punta il dito contro il disinteresse dei nostri politici verso le condizioni in cui grava l’Italia.

«Ero con mio fratello Vincenzo, lui guardava la TV, ascoltava le ultime notizie sulla situazione politica attuale. Io cercavo ancora un testo per una melodia composta da tempo. Cominciammo a commentare i fatti di cronaca, a immaginare; qualche simpatica metafora e, frase dopo frase, è nato il testo di “Luna nuova”».

In “Luna nuova” Daniela traccia un parallelo fra i naufraghi clandestini, giornalmente sulle pagine di cronaca, e un’Italia alla deriva.

«Sono cambiate le stagioni e anche il modo di amare. Non si comunica più occhi negli occhi, non ci si emoziona, non si scrivono più poesie; ci perdiamo quotidianamente in un tempo che non afferriamo e che non ci appartiene, “confusi e infelici” sotto una pioggia incessante di cambiamenti da cui non riusciamo più a ripararci. L’unica cosa che paradossalmente resiste al cambiamento e che resta immutata nel tempo, pur cambiando gli attori sulla scena, è la gestione di un paese, l’Italia, che fatichiamo ormai a riconoscere. “Luna nuova” vuol essere un grido di protesta verso chi da anni, ormai, promette invano cambiamenti e miglioramenti al popolo italiano mentre gli toglie il sorriso e gli deruba i sogni. “Sbarcheremo... sarà una luna nuova per noi”, perché ho immaginato un futuro per noi italiani come è il presente dei tanti naufraghi che quotidianamente sbarcano sulle coste italiane: saremo anche noi costretti a scegliere la luna come via di fuga, mentre invece sarebbe bello restare qui e cantare di un’Italia nuova fatta di speranze e sogni, di futuro, di persone capaci di rispetto e solidarietà unite nella lotta per la conquista di un unico grande potere, quello di cambiare per sempre e in meglio la realtà della nostra amata terra».

Il video che accompagna il brano si muove fra i palazzi della politica, dove viene ritratto il disinteresse dei nostri amministratori verso la cosa pubblica, e la natura incontaminata, luogo dove, almeno per un attimo, si può essere liberi dalle costrizioni sociali e godere della spensieratezza di un falò fra amici, di balli, di musica.

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