Dopo il tango di Gardel e la tradizione,
Diego Moreno lancia il latin-pop di Todos

Dopo il tango di Gardel e la tradizione, Diego Moreno lancia il latin-pop di Todos
di Stefano Prestisimone
Giovedì 23 Giugno 2016, 11:20 - Ultimo agg. 17:15
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NAPOLI - Vive in Italia da una vita ormai, (fin dai tempi della sua band originaria, i Tawa), Diego Moreno Lemmi, chitarrista e cantante talentuoso, per oltre 15 anni perno principale della band di Fred Bongusto con cui ha girato il mondo. Si chiama “Todos” il suo nuovo album, cantato in spagnolo, album estivo, colorato fin dalla copertina, ma con momenti intimisti. Dodici tracce anticipate dal singolo Donde, un progetto chiaramente rivolto al mercato per la sua cantabilità e la sua leggerezza. Ma con dentro qualche eco della sua passione infinita per Carlos Gardel, cui qualche anno fa aveva dedicato forse il suo lavoro più bello "Tango Moreno", e che nasce dal padre, Hector Lemmi, fondatore e tuttora presidente dell’Associazione Carlos Gardel a Mar del Plata.
Todos, che apre il disco è un brano pop con potenziale da classifica (ma le radio lo trasmetteranno mai, essendo uscito non per una major?) e un video girato sulle coste sorrentine. Ci sono altri brani originali ma anche rivisitazioni di classici della tradizione latina come “La Vida es un Carnival”, “Frenesì” e “Como la Cigarra”, scritta dalla poetessa esule María Elena Walsh, vero e proprio inno in America Latina. Magnifica, come sempre (era anche in un album precedente), la sua “Regresarè”, e gran finale con “Che, Ernesto”, che descrive Guevara prima che diventasse Che, ovvero ai tempi de “I diari della motocicletta” (“corri Che Ernesto, cerca il tuo destino, i tuoi pensieri su due ruote andranno, Latin America è un albero ferito  e le sue radici tu saprai curare”) e “Latinoamerican”, vecchio brano dei Tawa in una versione vicina alle atmosfere di Santana.
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