Napoli. Il Volo a piazza Plebiscito: «Festa tra classici napoletani e Pino Daniele»

Napoli. Il Volo a piazza Plebiscito: «Festa tra classici napoletani e Pino Daniele»
Sabato 4 Luglio 2015, 10:05 - Ultimo agg. 21:16
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«Festa tra classici napoletani e Pino Daniele» Andrea Spinelli «Nel blu dipinto di blu», ma anche «Caruso» di Lucio Dalla, «Eternally» di Charlie Chaplin, «La vita è bella» di Nicola Piovani sono le sorprese, ancora sotto chiave, del nuovo album de Il Volo, in uscita il 18 settembre. «S'intitolerà semplicemente «Grande amore», perché negli Stati Uniti come in Cile o in Argentina quel brano ancora non lo conoscono. Solo a luglio, infatti, il singolo arriverà sul mercato americano. Così, dopo questo tour italiano che stasera ci porterà a Napoli, una delle capitali del belcanto, sul palco di piazza del Plebiscito, vareremo un fittissimo calendario promozionale in tutto il mondo» spiegano Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto.



«Nel disco ci sono sia canzoni nuove che cover rifatte in maniera molto moderna. L'album lo presenteremo il 21 settembre all'Arena di Verona», in diretta tv su Raiuno anche se questo i due tenorini e il baritonino per ora non lo dicono, «ma per il 2016 stiamo già programmando 60-70 concerti in tutto il mondo; sarà il nostro primo tour dopo l'Eurovision e quindi la prova del nove per provare ad imporci di qua dall'Atlantico. Anche se in giro per l'Europa alcune cose si stanno già muovendo. Per presentare questo nuovo disco al pubblico tedesco, ad esempio, abbiamo già ricevuto l'invito di Carmen Nebel, che per la ZDF rappresenta un po' quello che è in America Ellen DeGeneres per la Nbc». Dopo la vittoria a Sanremo è arrivata l'hit parade, ma non tutti amano il trio: Fedez li dileggia nel video di «Meglio tardi che trash», la gran parte dei network radiofonici non trasmette la loro musica, all'Eurovision Song Contest l'Europa s'è spaccata in due, con le giurie di qualità che hanno ribaltato il verdetto del televoto relegandoli al terzo posto: l'analisi dei dati evidenzia che Piero, Gianluca e Ignazio avevano stravinto nel voto da casa, ottenendo il massimo delle preferenze da 16 paesi su 40 (la Russia seconda classificata solo da 6 e la Svezia trionfatrice appena da 3) ma poi sono stati gli addetti ai lavori (che pesavano per la metà del risultato finale) a frustrare le loro chances di vittoria complice il tiepido sostegno in sede Ebu, l'associazione europea delle tv, di una Rai preoccupata dall'idea di dover organizzare in Italia la prossima edizione con gli alti costi che questo comporta. Eurosong a parte, comunque la si pensi a proposito delle capacità vocali e del repertorio finora affrontato, Il Volo rappresenta in Italia il fenomeno mediatico dell'anno e gli oltre 4 milioni di telespettatori incollati davanti al video dallo speciale di «Porta a porta» dedicato da Bruno Vespa lo ribadiscono assieme alle richieste piovute su un giro di concerti estivo che avrebbe dovuto essere inizialmente di 8-10 date ed è diventato di 23: «Una delle più grosse emozioni degli ultimi tempi per noi è stata l'opportunità di girare uno speciale per la rete americana Pbs al Teatro Antico di Pompei: abbiamo sbagliato quando abbiamo espresso la nostra felicità di essere i primi ad esibirsi lì dopo i Pink Floyd, ma ci avevano dato un'informazione errata, loro erano stati nell'anfiteatro.
Allora diciamo che siamo fieri di essere entrati dove si è esibito anche uno dei nostri più grandi miti, quel Frank Sinatra che durante lo show omaggiamo, assieme ad un altro monumento, Luciano Pavarotti, reinterpretando ”My way” col pensiero al duetto che i due ne fecero in una vecchia antologia di Ol' Blue Eyes». Tre ventenni cantano una canzone che per Sinatra rappresentava il bilancio di una vita: «L'autore Paul Anka ci aveva proposto di modificarne il testo, ma abbiamo preferito mantenerla così», ribattono loro, «d'altronde un tributo è un tributo e pure in ”Grande amore” cantiamo passioni che non abbiamo ancora conosciuto». Lo spettacolo che vedremo in piazza del Plebiscito è focalizzato sul grande songbook internazionale e spazia da «Granada» a «Smile», da «Memory» ad «Unchained melody» a «Beautiful day» degli U2 senza dimenticare il grandissimo repertorio italiano dei Jimmy Fontana («Il mondo»), dei Domenico Modugno («Piove»), dei Don Backy («L'immensità») oltre ad una vibrante parentesi partenopea in bilico tra «'O sole mio» ed «Anema e core», tra «Core ‘ngrato» e «Torna a Surriento» versione «It's now or never». C'è pure «Ancora» di Edoardo De Crescenzo. Per non farsi mancare nulla, Barone in uno dei suoi «solo» lambisce i velluti della lirica con una «E lucean le stelle»: «Questo concerto gratuito in Piazza del Plebiscito ci rende orgogliosissimi.




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L'anno scorso a Napoli ci esibimmo all'Arena Flegrea, dove tra noi e il pubblico c'era una distanza di venticinque metri che finì col raffreddare di molto l'empatia della serata. Questa è la grande opportunità di riscattarci. Nel medley che Ignazio eseguirà nel suo solo ci sarà anche spazio per il Pino Daniele di ”Napule è”, ”Quando” e ”Quanno chiove”. Toccherà a lui perché è quello dei tre con le caratteristiche vocali più vicine a quelle di Pino».
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