Pelù da Forcella a Scampia
per il gran tour del riscatto

Pelù da Forcella a Scampia per il gran tour del riscatto
di Federico Vacalebre
Sabato 18 Febbraio 2017, 09:55 - Ultimo agg. 14:39
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 Metti un giorno Pierò Pelù a Napoli. Che i fans si fermano nel riconoscerlo, gli chiedono un selfie e un abbraccio, vorrebbero offrirgli una pizza, o almeno un caffè, ma anche spingerlo a organizzare una data partenopea, in estate, dell’«Eutopia tour» dei Litfiba. Metti «el diablo» a Forcella, mettilo sotto il murales di San Gennaro all’incrocio con via Duomo, ma anche a Scampia, per vedere di nascosto l’effetto che fa calpestare la terra che ora tutti chiamano Gomorra: «Anche alle Vele l’impossibile non c’è! Vamos bandidos», twitta lui rivelando la sua presenza in città, anche grazie a una foto che lo ritrare accanto a un busto neoclassico, quasi a dire della sua sorpresa di trovare un’immagine diversa da quella diffusa in tutto il mondo dal libro di Saviano, e poi dal film di Garrone, e poi ancora dalla serie tv di Sollima.

Non uno, ma ben due, e d’eccezione i Virgilio per questo grand tour del rocker, 55 anni compiuti il 10 febbraio, alla scoperta della città nascosta: l’assessore ai Giovani Alessandra Clemente e Claudio de Magistris, fratello del sindaco, anima del nascente movimento Dema, ma, soprattutto in quest’occasione, un passato di manager musicale e di conoscenze comuni con il musicista. Quello del fiorentino è un «giro conoscitivo», gli amici veraci lo accompagnano, ma non vogliono rivelare nulla dell’itinerario di ieri, tra «ambienti di riscatto sociale, principalmente giovanili».

La Napoli dei Quartieri Spagnoli e delle periferie scorre veloce sotto gli occhi del Cangaceiro, il racconto del lungomare liberato si accompagna a quello dei problemi quotidiani di una capitale di bellezza, ma anche di rogne. Piero ha in mente qualcosa, o comunque è venuto per vedere, ascoltare, capire. Se a Napoli fa clamore la polemica tra gomorristi e pizzofalconisti, fuori dalla città è difficile capire le sfumature del racconto, le dicotomie credute inconciliabili ed invece inevitabilmente facce diverse della stessa medaglia.

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