Pino Daniele, il cardiologo contro la compagna: "Condizioni non allarmanti"

Pino Daniele
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Lunedì 2 Marzo 2015, 00:37 - Ultimo agg. 12:00
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ROMA - È scontro tra Amanda Bonini, la compagna di Pino Daniele, e il cardiologo del cantante, Achille Gaspardone, sulla ricostruzione dei fatti della sera del 4 gennaio, quella della corsa dalla Toscana all'ospedale Sant'Eugenio, conclusasi con la morte del cantante.







Gaspardone replica in una lunga nota alle dichiarazioni rilasciate dalla Bonini in una intervista andata in onda nell'edizione del Tg1 delle 20 di domenica sera. Nei giorni precedenti il 4 gennaio, le condizioni di Daniele non erano affatto «allarmanti», e non è vero, sottolinea il cardiologo, che quella sera «non ci fosse nessuno» al sant'Eugenio ad attendereDaniele e la sua compagna.



«Da molti anni - spiega Gaspardone - avevo in cura il Sig. Daniele dal punto di vista cardiologico facendo ripetuti interventi percutanei a causa della sua grave patologia coronarica; visitavo periodicamente il Sig. Daniele e frequentemente avevo contatti telefonici con lui ed i familiari in occasione di chiarimenti terapeutici o di variazioni sintomalogiche. Peraltro il Sig.Daniele, considerata la sua familiarità con l'equipe cardiologica dell'Ospedale S. Eugenio, si è recato più volte nel corso di questi anni autonomamente e spontaneamente, anche in mia assenza, presso il pronto soccorso e gli ambulatori dell'Ospedale S. Eugenio».



Non solo: il 31 dicembre 2014, premette Gaspardone. «mi trovavo in vacanza nel Trentino e sono stato contattato dal Sig.Daniele che mi riferiva la volontà di sottoporsi a visita di controllo in quanto avvertiva una vaga sintomatologia di carattere intestinale analoga e contestuale a quella avvertita dalla compagna e un vago senso di spossatezza. Si concordava comunque di effettuare una visita di controllo per il pomeriggio del 5 gennaio 2015. Peraltro, mi sentivo tranquillizzato dal vedere la sera stessa il Sig. Daniele esibirsi nel concerto di fine anno a Courmayeur trasmesso in televisione. Successivamente apprendevo che il Sig.Daniele aveva passato serenamente alcuni giorni di vacanza, verosimilmente il 2 e 3 gennaio, presso le terme di Saturnia dove aveva fatto regolarmente e senza alcun sintomo i bagni termali. Apprendevo inoltre che il giorno 4 il Sig. Daniele era stato a pranzo a un ristorante con parte della famiglia senza accusare alcun disturbo evidente. La sera del 4 gennaio - spiega poi Gaspardone raccontando le ultime ore di vita del cantante - venivo contattato dalla Sig.ra Bonini che mi riferiva di alcuni disturbi vaghi riferiti dal Sig. Daniele caratterizzati da senso di stanchezza. Le consigliavo pertanto di controllare la pressione arteriosa sistemica e di distendere il Sig. Daniele, malgrado la pressione fosse nei limiti della normalità e raccomandando di tenermi aggiornato sulle condizioni cliniche. Poco dopo venivo ricontattato dalla Sig.ra Bonini e sentendola preoccupata le consigliavo di chiamare l?ambulanza cosa che è stata fatta. Successivamente venivo ricontatto dalla Sig.ra Bonini che mi comunicava che il Sig. Danieleaveva preso la ferma decisione di recarsi al Pronto Soccorso dell?Ospedale S. Eugenio. A quel punto ho avvertito immediatamente il medico di guardia della terapia intensiva cardiologica dell'ospedale S. Eugenio, Dott. Massimo Salsano, dandogli la disposizione di andare immediatamente al pronto soccorso in attesa dell?arrivo del Sig. Daniele, cosa che è stata fatta e facilmente riscontrabile».



«Essendosi svolti così i fatti - conclude Gaspardone - appare del tutto evidente che le dichiarazioni rilasciate dalla Sig.ra Bonini non corrispondono nella maniera più assoluta alla realtà dei fatti, in quanto se le condizioni del Sig. Daniele fossero state così allarmanti da giorni non avrebbe potuto esibirsi nel concerto di capodanno, andare alle Terme di Saturnia in vacanza, nè pranzare al ristorante il giorno stesso del decesso; non corrisponde nemmeno alla realtà la sua dichiarazione che presso il pronto soccorso del San Eugenio non ci fosse nessuno ad accogliere il suo arrivo in quanto - conclude Gaspardone - io stesso ho provveduto ad allertare l'equipe cardiologica che effettivamente e prontamente si faceva trovare al pronto soccorso».