Samuele Bersani, 25 anni di musica e il nuovo live | Videointervista

Samuele Bersani, 25 anni di musica e il nuovo live | Videointervista
di Federico Vacalebre
Martedì 14 Giugno 2016, 20:54
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L’unico inedito, subito primo in classifica su iTunes, potrebbe essere un assaggio del Bersani che verrà, magari con una deriva elettronica: «Avevo voglia di rock, di energia. E, poi, avevo cantato così tanto la sfortuna che una botta di ottimismo, di speranza, ci voleva», spiega Samuele «e non era un obbligo contrattuale», precisa - «La fortuna che abbiamo» nel suo nuovo doppio album più dvd, il primo dal vivo, rubandole anche il titolo.

«La fortuna che abbiamo», racconta lui, «è quella di svegliarci ogni mattina, di resistere, di sorridere nonostante tutto, di non farci piegare dai problemi quotidiani». Il singolo spicca in mezzo ai suoi hit, riletti profondamente, ma con ottiche diverse: da un lato i brani che provengono da «Plurale unico», il concertone romano «with friends» dell’anno scorso, dall’altro quelli registrati, sempre nel 2015, a Milano, al tempo di «Canzoni per legni, corde e ottoni».
 

 

Così se i quaranta professori d’orchestra dei Pomeriggi Musicali danno nuova tenerezza e slancio diversamente romantico a perle come «Spaccacuore», il ben più ridotto apporto dello Gnu Quartet riesce a fare altrettanto, e forse persino di meglio, con «Freak», mentre contributi spiazzanti arrivano da Caparezza («Chicco e Spillo») e Musica Nuda («Come due somari»). Registrato tutto live, «senza ritoccare o reincidere nulla, insicurezze comprese», il disco arruola anche Carmen Consoli e Margo Mengoni, ma trova momenti di intensità particolare quando Dario Argento presenta «Il mostro», in assoluto la prima canzone del cantautore bolognese ed una perla di feroce attualità, in tempi di nuovi mostri sbattuti in prima pagina, di nuovi razzismi, di vecchie nuove paure del «diverso». E quando, alla fine di «Le storie che non conosci», divisa con Pacifico, spunta per poche parole la voce del gigante buono Guccini: «È la versione originale, incisa per il progetto #ioleggoperché , ed è l’ultimo brano registrato da Francesco, sono onorato che tutto questo sia successo in un mio pezzo».

E un omaggio a un maestro, per lui anche più vicino e importante, è il duetto con Carboni sulle note di «Canzone»: «Gli altri brani li ho trasformati, questo no, non potevo: più del mio testo conta la musica di Dalla, contagiosa, perfetta, e non è un caso che a cantarla con me sia stato Luca, anche lui svezzato e lanciato da Lucio».


 

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