Silvia Aprile verso Sanremo:
«La felicità in una canzone»

Silvia Aprile
Silvia Aprile
di Federico Vacalebre
Domenica 19 Novembre 2017, 19:14
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Cresciuta nell’Otto Jazz Club di salita Cariati, Silvia Aprile insegue il successo da tempo e con determinazione: nel 2008 si era fatta vedere a «X Factor», nel 2009 era arrivata all’Ariston, in gara tra le Nuove Proposte e, visto che il regolamento prevedeva l’esibizione con un padrino, lei si era regalata nientepopòdimeno che Pino Daniele alla chitarra. Nel 2010 i giornali si erano di nuovo occupati di lei, ma per l’indagine sul suo matrimonio, senza autorizzazione diceva l’accusa, nella Reggia di Caserta. A dicembre dell’anno scorso, in coppia con la pianista siciliana Sade Mangiaracina e con la melanconica «Il cielo di Napoli», fu presentata, senza fortuna, da Carlo Conti tra i finalisti di «Sarà Sanremo», neonata trasmissione con cui Raiuno sceglieva i giovani protagonisti da mandare al Festival e annunciava il cast dei big. Operazione che si ripeterà anche quest’anno, il 15 dicembre, officiata però da Ambra Angiolini e Serena Rossi, non dal direttore artistico Claudio Baglioni, cosa che potrebbe evitare qualche imbarazzo, trasformato dal far web subito in una polemicuzza prefestivaliera: la presenza della bella Silvia non sarebbe esente, si è scritto in rete, da sospetti di conflitti di interesse, visto che in passato, anche recentissimo, è stata corista proprio del cantautore del piccolo grande amore.
«Quell’attimo di eternità», il brano con cui Aprile e Mangiarcina ritentano di conquistare un passaporto per l’Ariston, è una melodica e pianistica melodia d’amore senza particolari guizzi. «Siamo felici, in un periodo della nostra vita meraviglioso, e lo vogliamo raccontare nella nostra canzone», dicono le due, evitando l’argomento della polemica, come fa pure Baglioni, che ha scelto anche un omonimo ma non parente, il grossetano Lorenzo, cantautore e comico («Colorado cafè») tra i concorrenti di «Sarà Sanremo»: «Quest’anno daremo grande spazio ai giovani», assicura lui che non si sa ancora che ruolo avrà sul palco e che voci di corridoio vorrebbero destinato ad essere affiancato da Michelle Hunziker. «Ne abbiamo valutati 650 e selezionati 68, invece di 60, dopo averli ascoltati tutti dal vivo», spiega Claudio. «68 come le edizioni del Festival: un numero rivoluzionario come il ’68, la cui eredità positiva fu l’affermazione dei diritti e dei sogni della generazione giovani. Per questo abbiamo deciso di modificare il regolamento e portare alla finale 16 e non 12 concorrenti (un terzo in più), di ogni tendenza e linguaggio. Scegliere è stato particolarmente difficile, perché le proposte e le voci erano tutte estremamente interessanti. Il mio augurio a questi ragazzi è che sorprendano voi, come hanno sorpreso noi».
A sentirli tutti insieme, la media è deprimente, ma bisognerà vedere a Villa Ormond l’effetto che faranno. Intanto, in lotta il 15 dicembre per i sei posti a disposizione (a cui si aggiungeranno i due concorrenti provenienti da Area Sanremo) si segnalano, oltre all'altro napoletano Davide Petrella, Eva (Pevarello), vista a «X Factor» l’anno scorso nella squadra di Manuel Agnelli e poi come supporter di Carmen Consoli; Antonia Laganà di Reggio Calabria, passata per la prima edizione di «The voice of Italy»; Iosonoaria, pseudonimo di Ilaria Ciccarelli, figlia di Sabina Ciuffini, storica «valletta» del Mike Bongiorno di «Rischiatutto». Non mancano i «nuovi italiani» come (Michel) Mudimbi, rapper di San Benedetto del Tronto con origini congolesi; (Mirella) Nyvinne (Pinternagel), nata a Lussemburgo ma trapiantata a Domodossola ed ora alla corte di Caterina Caselli; Josè (Kahack) Nunes, portoghese di Segrate. E, ancora, ci sono Mirkoeilcane da Roma, che non vuole rivelare il perché abbia scelto questo nome; il toscano Luchi, si sente?»; il siracusano Dave Monaco che ha già collaborato con Tony Esposito; il rapper-cantautore brindisino Santiago; Gulia Caseri di Sesto San Giovanni (tra le più interessanto con «Come stai»); l’appena diciottenne Carlo Beria (è la più giovane del mucchio selvaggio); il songwriter capitolino Ultimo.

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