Il diario di Gigi D'Alessio:
si canta con un occhio alla partita

Gigi D'Alessio
Gigi D'Alessio
di Gigi D'Alessio
Venerdì 10 Febbraio 2017, 17:11 - Ultimo agg. 17:29
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Stasera si canta con un occhio alla partita del Napoli contro il Genova, io uscirò per decimo, e il 10 è un numero molto caro a tutti noi tifosi. I numeri in questo mio Festival sono importanti: siamo al Sanremo numero 67 e nel 1967 nascevo io, ma anche «L'immensità» che ieri ho scelto come cover.
Spero che stasera, allo stadio come all'Ariston, sia una goleada generale, tipo il 6 a 1 contro il Bologna: con Maldestro o Lele vincitori, io e Clementino pronti a sfidarci domani sera. Il risultato, comunque, conta fino a un certo punto, l'importante è che le canzoni abbiano la loro vita e la mia, «La prima stella», sembra essere nata bene.
La prima volta che l'ho cantata è come se avessi portato con me, sul palco più importante d'Italia, mia madre, Antonietta, che il successo del figlio non l'ha potuto vedere. Stasera, alla seconda esecuzione, dietro le luci accecanti dei fari continuerò a cercare lei, l'astro più brillante da sempre e per sempre per me, ma anche la vita che verrà.
Dopo Sanremo, infatti, per me comincia un esperimento nuovo, quello da conduttore di «Made in Sud»: non sostituirò Gigi & Ross, non farò il bravo presentatore, ma approfittando di quel po' di esperienza che ho fatto tra show e capodanni televisivi, sarà una sorta di padrone di casa al fianco della Gregoraci e della Trotta, aumentando lo spazio per la musica e cercando di indirizzare un po' più verso il varietà il programma comico. Andremo in onda dall'8 marzo.
Intanto, forza Napoli

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