Fiorello: Napoli non è Gomorra e la fiction non la infanga

Fiorello: Napoli non è Gomorra e la fiction non la infanga
di Federico Vacalebre
Mercoledì 18 Maggio 2016, 10:39 - Ultimo agg. 10:59
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Tempo di ritorni. Fiorello torna a Napoli, stasera e domani all'Augusteo, con «L'ora del Rosario», ma anche in tv, con la sua «Edicola», stavolta forse su Sky, come ha lasciato intendere ieri su Twitter, con un video: «Basta con questo web, noi ambivamo alla tv, avevamo lanciato un appello alle tv e ora una ci ha risposto. Ma cominciamo a fare le eliminazioni, andiamo per esclusione. Purtroppo, non è la Rai. E non sto parlando del programma di Boncompagni». E non è nemmeno La7. Rimangono in ballo Mediaset e Sky, ma il morning show, visti i rapporti, sembra avviato ad un approdo sulla pay tv. Magari con nove puntate di prova, da giugno, per vedere non tanto di nascosto l'effetto che fa.

Intanto, Fiore, che rassegna stampa cittadina vorresti trovare al tuo arrivo a Napoli?
«Mi piacerebbe non leggere di ammazzamenti e pallottole vaganti».

Insomma che Napoli non assomigliasse a Gomorra?
«Ma Napoli non è Gomorra e le polemiche sulla serie tv, sul film, sul libro sono stupide. I film sulla mafia non sparlano della Sicilia, è il crimine organizzato che insozza la mia terra, non chi lo racconta, cinema o tv che sia. Milano è sopravvissuta senza danni ai film poliziotteschi anni Settanta, e se poi è entrata nel decennio da bere, diversamente violento, certo non è colpa delle pellicole con Maurizio Merli».

«L'ora del Rosario» è un successo ormai rodatissimo. All'Augusteo arriva all'indomani di «Grillo vs. Grillo».
«Non lo sapevo, se mi fossi accorto che Beppe era a Napoli potevo anticipare il mio arrivo in città e vedermi il suo show. Intanto, è una bella sfida misurarmi con un animale da palcoscenico come lui. Per fortuna che abbiamo due pubblici diversi».

Lui a fine spettacolo «comunica» i fedeli Ms5 con un grillo candito. E tu?
«Io al massimo potrei offrire un bel caffè, tipo quello che il Professore mi fa trovare ogni volta che vengo qui. È così denso che si taglia con il coltello».

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