Il soprano imita la Maya Desnuda come in Goya

Il soprano imita la Maya Desnuda come in Goya
di Donatella Longobardi
Giovedì 26 Maggio 2016, 17:43 - Ultimo agg. 27 Maggio, 17:13
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Proprio come nei quadri di Goya: la Maya prima vestita e poi desnuda. Senza problemi il soprano Giuseppina Piunti affronta il ruolo sopranile della protagonista Rosario nel «Goyescas» di Granados, in scena da sabato (ore 19) al San Carlo. E sul palco accenna a uno spogliarello per l'amante, il giovane tenore Andeka Gorrotxategi, nel ruolo di Fernando, per convincerlo che il suo amore è sincero. Vestita come nel celebre quadro in cui l'artista spagnolo ritrae la giovane bellezza iberica, bianco con fascia rosa in vita, la Piunti si spoglia e mostra l'altra faccia della «Maya», quella nuda, pure dipinta da Goya.

Pochi minuti, giusto un flash che il soprano ha provato nella generale con un bustino color carne che, giurano in teatro, sparirà in occasione del debutto. La storia finirà male, come in tutto il melodramma che si rispetta, con un duello a morte tra i due uomini che la contendono in cui entrambi soccombono. Fernando, appunto, e il rivale. Così ha voluto il regista Andrea De Rosa in questo allestimento coprodotto dal San Carlo e già visto a Torino e Firenze, peraltro senza troppo scandalo, con gli stessi cantanti impegnati a Napoli. La breve opera di Granados, nata da una suite pianistica dello stesso autore ispirata ad alcuni tra i temi più cari al primo Goya, come la Spagna popolare e i suoi giovani gaudenti, viene proposta per la prima volta a Napoli in dittico con la pucciniana “Suor Angelica” (assente dalle scene sancarliane da diciassette anni) un po' claustrofobica e ambientata in una sorta di manicomio in un cast dove spiccano le voci di Maria Josè Siri (attesa alla prima della Scala in Madama Butterfly) e la Zia Principessa di grande esperienza di Luciana D'Intino, sul podio Donato Renzetti. Si replica fino a mercoledì 8 giugno. 

 

 

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