Arriva a Napoli il ciclone Crozza: «Personaggetti show»

Arriva a Napoli il ciclone Crozza: «Personaggetti show»
di Luciano Giannini
Venerdì 3 Giugno 2016, 08:50
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«Ah, Napoli, Napoli, città che amo dal profondo del mio cuore» («o» più stretta che si può)... anche perché senza di me Napoli non esisterebbe»; «non vedo l'ora di indeluchirmi per voi». Facendo il verso a una delle sue vittime preferite - il governatore della Campania Vincenzo De Luca - Maurizio Crozza parla così del suo arrivo, stasera, al Palapartenope, nell'ambito del tour «Crozza delle meraviglie», che lo sta portando da Pordenone ad Acireale.

Il comico ne parla sul proprio sito Facebook, spiegando con il dispettoso faccione tondo e sornione: «Non ce la faccio più ad avere un diaframma - la tv - tra me e voi. Perciò ho deciso di abbracciarvi di persona». E poi: «Questo tour sarà un viaggio spericolato in un'Italia sorprendente, che ha fame di passioni e pensioni da fame; che ha una moneta unica, tanti modi per spenderla e sempre meno per guadagnarla; un posto dove Buongiorno vuol dire, in realtà, Speriamo di cavarcela anche oggi».

Genovese di nascita, sampdoriano di fede, classe 1959, a scuola da maestri come Gian Maria Volonté e Marco Sciaccaluga, una gavetta con la Gialappa's e quei Broncoviz di cui ha sposato la costola femminile Carla Signoris, Crozza delle meraviglie è un fine artigiano della satira, un coloratissimo e colto illustratore del BelPaese, di cui mette alla berlina vizi e idiozie quotidiane fatte in buona e malafede, e cioè in odore di stupidità o di potere e soperchieria. Lo fa traendo ispirazione da certosina lettura di giornali e instancabili visioni di programmi tv, macinati, illuminati da una fantasia surreale e irridente, quindi offerti al pubblico attraverso un'arte fatta di paradossi, iperboli, contrasti linguistici, pause, silenzi, esagerazioni, sorrisi, ironie, e un perfezionismo maniacale almeno quanto la propensione a entrare nell'anima di chi sbeffeggia. Lo spettacolo del Palapartenope è firmato da Crozza con Francesco Freyrie, Claudio Fois, Alessandro Giugliano, Vittorio Grattarola, Alessandro Robecchi, Andrea Zalone; e vede in scena Antonio Gargiulo e Marianna Folli, il fedele Zalone nel ruolo dell'intervistatore e il polistrumentista Silvano Belfiore. La scaletta dello show varia di città in città. Oggi a Napoli c'è il premier Renzi, che assieme a De Luca tirerà la volata del candidato sindaco Pd Valeria Valente. Vuoi che Crozza delle meraviglie non sfrutti la coincidenza per immolarli sul proprio altare?

Dal suo sito Facebook: «Festeggiamo bene questo 2 giugno, perché con Renzi in trance agonistica qui torna la monarchia in un secondo». Ed ecco il deluchismo: «Salerno quando sono arrivato io era al mesozoico, mi pagavano in conchiglie. Ora sembra Tokyo»; «Bassolino: ho fatto voto a Padre Pio di non parlarne... Pippo, Pluto e Bassolino...»; «i vigili urbani: il 90 per cento ha il mio rispetto, il cinque entra nella ztl delle nostre anime senza averne il permesso»; «i giornali: non scrivono che da quando sono qua io le balene si stanno estinguendo perché a milioni si spiaggiano sui nostri bagnasciuga pur di vedere questa terra, la Campania»; «De Magistris: detto Gigino, sindachetto con il sorrisetto sulla faccia; un uomo che gode a farsi bocciare i ricorsi»; «Caldoro: Caldoretto... emette grugniti, gargarismi, parole di senso compiuto non è in grado di pronunciarle»; «D'Alessio: detto Gigetto, maritato Tatangelo, cantantello con un apostrofo di dubbia provenienza tra la d e la a». Il crozzismo dilaga, è un morbo che dà voce a un popolo arrabbiato contro tutti i «personaggetti» tricolori. Benefica epidemia. 
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