Paolo Caiazzo: «Io terrone anche in Norvegia»

Paolo Caiazzo: «Io terrone anche in Norvegia»
di Francesca Cicatelli
Sabato 30 Aprile 2016, 21:47 - Ultimo agg. 22:12
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“Anche in Norvegia sarei stato terrone, è una condizione esistenziale”. Non chiedetegli però di evangelizzare il prossimo attraverso l’ironia perché “il comico è solo una persona come tutti le altre che guarda le cose da un’angolazione differente”. Paolo Caiazzo all’esordio nazionale di “Per fortuna che sono Terrone”, in scena ieri al Teatro Augusteo di Napoli e fino a domenica 8 maggio, presenta monologhi e momenti musicali per raccontare la sua meridionalità. Uno spettacolo che l’autore ha definito “genuino come uno spaghetto al pomodoro fresco”. Due ore di comicità scritte e portate in scena da un comico, che  tiene ad innescare una risata anche in situazioni difficili e drammatiche perché “disperarsi - afferma -  è un atteggiamento di resa, un sorriso invece è l’anticipo di una vittoria”. Caiazzo accompagnato sul palco da 5 musicisti interagisce anche con i suoi personaggi e con altri artisti facendo i conti con il cappellino del suo famoso Tonino Cardamone. Il termine “terrone”, inserito nel titolo, è una dichiarazione d’amore e Paolo Caiazzo, come ‘contadino’ della sua Terra, intende “coltivarla”.
 

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