Tripodi porta in scena “’A Rota”,
viaggio nella Napoli del dopoguerra

Tripodi porta in scena “’A Rota”, viaggio nella Napoli del dopoguerra
Lunedì 5 Settembre 2016, 21:17
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Venerdì 9 e sabato 10 settembre alle ore 21 al Chiostro di San Domenico Maggiore debutta in anteprima nazionale per “Estate a Napoli 2016” lo spettacolo teatrale “’A Rota”, scritto e diretto da Ramona Tripodi. Con Antonella Morea e Rosalba Di Girolamo. La scenografia è firmata da Tata Barbalato, che interagirà con la scena attraverso la sua presenza performativa. Lo spettacolo è una produzione di Inbilicoteatro insieme con L'Asilo - la comunità di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo in autogoverno nel cuore di Napoli.

La vicenda di “’A Rota” è ambientata a Napoli nel giugno del 1946 . La città e la popolazione portano le ferite della guerra e, tra le macerie, si attende l'esito del “referendùm”, la consultazione istituzionale con la quale gli italiani furono chiamati a scegliere tra la monarchia e la Repubblica. Nel frattempo, la vita continua a fiorire persino dove non è desiderata, dove non è attesa. Nel rione Forcella, presso la basilica dell’Annunziata, continua a girare la Ruota degli Esposti, il marchingegno mediante il quale venivano raccolti, in forma anonima, i neonati abbandonati per miseria o illegittimità. La ruota è più che mai in funzione, benché ufficialmente chiusa dal 1875. Perché, come dice l’ex trovatella Telluccia (Antonella Morea), «Con la guerra e con la miseria che ci stanno, i figli sono per chi se li può permettere.» Telluccia, che ha votato per la prima volta, sogna che l'Italia scriva la Costituzione. Mentre la Madonna dell’Annunziata (interpretata da Rosalba Di Girolamo) la quale, secondo il mito popolare, consuma le scarpe perché esce di notte per sfamare gli orfani e i poveri, calpesta frettolosa il basolato di una Forcella addormentata per far ritorno al suo altare prima che Telluccia e tutti gli ex-esposti si sveglino. E nel rione già si vocifera di una storia a metà tra il miracolo e la leggenda.

«Sono molto contenta che Ramona Tripodi abbia scritto, pensando a me, questo personaggio che mi incontra profondamente dal punto di vista umano, oltre che attoriale. – dichiara Antonella Morea – L’autrice ha cesellato una donna apparentemente ruvida ma con delle sensibilità da bambina: è tenera la mia Telluccia ma anche molto comica e terrena, e con un cuore grande così! È molto bello per me lavorare con i giovani autori, – aggiunge Morea – ti rigenerano dandoti nuova linfa spirituale e creativa. e Ramona è una piccola grande donna e artista che sa articolare il racconto della tradizione con uno sguardo rivolto al futuro.»
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