Gomorra, ascolti record per la seconda serie tv: «La mia Scianel? Una iena»

Realtà e finzione si rincorrono. Anche nel giorno che segna il trionfo di «Gomorra» alla seconda stagione. Le prime due puntate trasmesse l'altra sera da Sky hanno doppiato le loro gemelle della prima serie, che si erano fermate a 658.241 spettatori. Quelle di lunedì sera hanno ottenuto 1.186.325 spettatori medi, con un più 97 per cento. Il primo episodio è andato ancora meglio: 1.267.184, su Sky Atlantic HD, Sky Cinema 1 HD e Sky On Demand, con il 3,65 per cento di share (6,29 tra il pubblico 15-54 anni).

Enorme la risonanza sui social network. Con questi risultati «Gomorra» è diventata la fiction più vista nella storia della pay-tv. Intanto la realtà: il successo ha preso corpo poco dopo il ritrovamento del cadavere di Giovanna Arrivoli, 41 anni, boss scissionista di Scampia, rapita e poi uccisa - con tre colpi alla testa e al cuore - nella fossa che forse i killer l'hanno costretta a scavare prima di strapparle l'anima.

La storia della donna boss che voleva essere uomo, di «'o masculone» diventata «isso», della donna della Gomorra reale, titolare di un bar di Melito, da cui impartiva ordini, decideva esecuzioni, commerciava in droga, colpisce soprattutto Cristina Donadio, intensa attrice napoletana di teatro, new entry del cast nel ruolo di Scianel, donna boss: «La serie nasce come cronaca e non può che trarne ispirazione. È specchio dei tempi. Non è la serie che dà il cattivo esempio, ma la realtà. Senza di essa Gomorra non sarebbe». Prendiamo Scianel: «È una iena. Lo vedrete già dal prossimo episodio. Pensa a sé e, nel farlo, rivendica atteggiamenti, gesti, decisione, ferocia, che sono un compendio di sgradevolezza maschile. È un masculone, anche se non pensa a cambiar sesso. Dei maschi si prende gioco. Li usa. La sua filosofia è: Quando hai capito tutto, fai finta che non hai capito niente. Fai la femmina, che è madre, moglie, Madonna. Fallo credere, poi colpisci senza pietà. Gioca d'azzardo e vive d'azzardo, intuendo le debolezze dell'avversario».