Masterchef, la sesta edizione. I quattro giudici: "Si sorriderà più che in passato"

Masterchef, la sesta edizione. I quattro giudici: "Si sorriderà più che in passato"
di Ferro Cosentini
Mercoledì 21 Dicembre 2016, 09:08 - Ultimo agg. 14:44
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Difficile crederlo, con due duri sempre come Carlo Cracco e Joe Bastianich e due duri quando serve come Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo, ma la sesta edizione di MasterChef - in onda da domani ogni giovedì su Sky Uno HD - si annuncia «più sorridente». Insomma, cucinare è una roba seria ma spacciare i fornelli come sublimazione delle fiamme dell’Inferno forse è un po’ troppo.

Paolo Bassetti, presidente e ad di Endemol produttrice del cooking show più popolare della tv, ricorre a un’efficace metafora: «I quattro chef del programma restano delle vere e proprie rockstar, questa volta però saranno anche i protagonisti di una sit-com». Loro, alla presentazione 2016 dello show a Milano, confermano: «Ci divertiamo molto tra noi, e la gente se ne accorge – spiega Cannavacciuolo – Il pubblico ci premia per questo». Bastianich smette per una volta la maschera da Bruce Willis della ristorazione e ammette: «Siamo diventati amici veri, ci cerchiamo prima che si accendano le telecamere, ci capiamo con un’occhiata, andiamo a trovarci nei rispettivi locali».

Il format resta quello vincente, con la minima variazione della civica “doggy bag” («all’estero è normale portarsi gli avanzi del ristorante a casa»): mystery box, prove in esterna italiane (da Matera alle Langhe) e all’estero (in Spagna e Grecia), con super-ospiti come lo chef nipponico Masaharu Morimoto o l’uruguaiano Matias Perrdomo. Dei 150 aspiranti chef provenienti da tutta Italia solo 40 conquisteranno l’Hangar, dopodiché solo 20 saranno i personaggi al centro di MasterChef 6.

Una sorpresa dell’edizione saranno le donne: «Più aggressive e toste che in passato», assicura Bruno Barbieri. Quanto alla stanchezza per la formula, i quattro negano: «Credo che il gruppo sia affiatato – spiega Cracco – Certo, nessuno ha firmato per la vita, non siamo i Pooh». L’utopia di un ristorante tutti insieme è invece destinata a rimanere tale: «Litigheremmo – conclude il sex symbol chef con la barba (ma quest’anno anche Barbieri la sfoggia) – E poi chi sopporterebbe come gestore del locale Joe Bastianich?».

Staremo a vedere, quel che è certo è che il format non si tocca: il cibo come racconto di sé, riscatto e sogno dei concorrenti, 150 aspiranti chef destinati a diventare 40 nell’Hangar, poi 20 per il racconto centrale della sesta stagione. Le prove esterne internazionali sono due, in Spagna e in Grecia, mentre in Italia si andrà da Matera alle Langhe, con guest star come lo chef nipponico Masaharu Morimoto. «Ci divertiamo molto e il pubblico se ne accorge - spiega Antonino Cannavacciuolo, alla seconda stagione in MasterChef” - Questo è il segreto del programma». Bastianich mette più sapore nel piatto: «Siamo diventati veri amici, ci capiamo con uno sguardo». E i concorrenti? «Hanno più ambizione – conclude Bastianich – La cucina è il mezzo con cui vogliono cambiare la propria vita».
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