Terrore tra gli ulivi: tra Monteroni e Leverano
gli episodi della serie Sky “The Unquiet”

Terrore tra gli ulivi: tra Monteroni e Leverano gli episodi della serie Sky “The Unquiet”
di Claudia PRESICCE
Domenica 25 Settembre 2016, 19:11 - Ultimo agg. 26 Settembre, 13:50
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Il silenzio delle distese della campagna del Salento, il vento come unico compagno e l’aria rarefatta che, dopo il tramonto, cambia il paesaggio restituendo l’inquietudine di uno scenario che solo il Sole sa cullare, mentre la Luna ritaglia ombre e ossessioni. E se guardassimo il lato crepuscolare della nostra terra? Un’antica masseria potrebbe diventare un castello degli orrori e una ragazza che corre, tra i nostri prati notturni, la deflagrazione di un incubo. In tempi fortunati per vampiri e lupi mannari, per nuovi demoni e vecchi mostri, per thriller che si colorano di fantasy o di sfumature da dramma psicologico, davvero tutto può succedere.
“The Unquiet” è il titolo della prima serie horror immaginata nel Salento, tra Monteroni e Leverano, dal regista brindisino-inglese James Kendall, classe ‘83. Sarà composta da otto distinti episodi che seguiranno l’epopea di un gruppo di ragazze, segnate da un passato difficile, accolte in una clinica sperimentale che punta all’uso creativo della mente per curare le lacerazioni interiori. Una sorta di necessità di esorcismo porterà ognuna di loro a creare un incubo, una storia horror da scrivere e raccontare per seguire un percorso curativo catartico. Ma in queste procedure, sia pure terapeutiche, è facile che la realtà finisca per confondersi con la finzione e superare l’immaginazione più libera. È quello che succederà ad Hayley, l’ultima arrivata, protagonista dell’episodio pilota della serie, che si ritroverà in questa masseria isolata con le sue ossessioni. Come spiega lo stesso regista “mentre lei si accinge a scrivere la storia più terrificante che abbia mai sentito, assisteremo gradualmente alla sua trasformazione fisica e psichica perchè verrà progressivamente posseduta dallo stesso materiale narrativo che sta creando”.
I quindici minuti di questo primo episodio di apertura della serie “The Unquiet” saranno al centro di una proiezione speciale al prossimo Torino Horror Film Festival, da 17 anni centrale appuntamento di questo genere cinematografico, il prossimo 14 ottobre. Dopo l’anteprima ci sarà la presentazione salentina dell’episodio, non solo girato nel Salento, ma prodotto dalla casa di produzione di Leverano Video Prime che con questo lavoro inaugura la sua sezione cinema “Prime Films”.
«La serie – spiega Kendall – in otto episodi da 30 minuti ciascuno sarà interamente prodotta da Video Prime e verrà proposta a Sky Films per una successiva distribuzione. Ho lavorato da solo a sceneggiatura e regia, ma ho avuto la supervisione della London Film School e di Ben Gibson, già produttore dei primi film di Mike Leigh, Terence Davis e produttore esecutivo di “Love is the Devil” con Daniel Craig».
Hayley, la ragazza protagonista dell’episodio pilota, è interpretata da Ylenia Caputo, attrice salentina ventiseienne con formazione ed esperienze teatrali. «Il cast – spiega Kendall – comprende attori soprattutto di origine teatrale, in quanto la struttura drammaturgica del pilot ricorda molto il formato “kammerspiel”». È un progetto infatti tutto giocato su un’impostazione teatrale spalmata su pochi dialoghi, pochi protagonisti e pochi luoghi.
L’horror resta un pianeta a sé che ha conosciuto in Italia stagioni di grandissimo livello, soprattutto ai tempi del miglior Dario Argento. Dopo lunghi anni di successi guadagnati pellicola dopo pellicola, basandosi soltanto sulla sceneggiatura, sui colori e le musiche e la quasi totale assenza di effetti speciali, il genere ha poi avuto un certo declino, legato probabilmente alla spettacolarizzazione eccessiva e all’influenza di un mercato americano invaso da kolossal risultati piuttosto ingenui per il pubblico più scafato e abituato alla tensione vera, piuttosto che all’arrivo del mostro. Poi, tra alti e bassi legati a diverse produzioni isolate, l’esplosione del fantasy con tutte le sue sfumature più “nere” ha rimescolato le carte, tra epopee di vampiri e lupi, fantasmi e pericolose costruzioni mentali e oniriche, e soprattutto una voglia di riscrivere un presente dove, in varie forme, l’horror è sempre dietro l’angolo.
 
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