Jude Law, il giovane Papa di Paolo Sorrentino, fuma enigmatico nella penombra delle stanze vaticane, si guarda allo specchio in accappatoio, prega a braccia larghe sul fondo di una piscina, saluta carismatico sulla pista, pare, di un aeroporto.
Nelle prime scene della serie diretta dal regista premio Oscar, diffuse da Sky, l'attore interpreta Lenny Belardo, ovvero Pio XIII, il primo pontefice americano della storia. La sua elezione al soglio pontificio sembrerebbe un'operazione mediatica del collegio cardinalizio. Ma, come in tutti i racconti di suspence che si rispettino, le apparenze ingannano. Soprattutto se il protagonista si rivela, secondo le parole del regista, «scaltro e ingenuo, ironico e pedante, antico e modernissimo, dubbioso e risoluto, addolorato e spietato».
Contraddittorio, e per questo interessante, il giovane Papa proverà «ad attraversare il lunghissimo fiume della solitudine dell'uomo per trovare un Dio da regalare agli uomini. E a se stesso». Come questo assunto sibillino si traduca in immagini e narrazione lo scopriremo in ottobre, data della messa in onda in mezza Europa.
La curiosità è grande, l'attesa abilmente gestita. E Sky, che coproduce la serie con Hbo e Canal Plus, si prepara a mettere a segno un altro colpo dopo il record d'ascolti ottenuto dal clamoroso gran finale di “Gomorra”.