“Mi lascerò guidare dallo Spirito. Questo viaggio, capisco, suscita interesse nell’opinione pubblica. Costruire ponti, nel caso della Russia, - spiega Parolin – è condividere relazioni bilaterali che già esistono e che toccano l’attività della Chiesa Cattolica e il dialogo con la Chiesa Ortodossa. Ma non si potrà non affrontare il contesto di attività internazionali dove la Russia ha una più attiva presenza, come il tema del Medio Oriente e della Siria o dell’Ucraina, Paese dove mi sono recato lo scorso anno”.
E’ già storia di un cammino di dialogo la traslazione delle reliquie di San Nicola, a Mosca, dove centinaia di migliaia di pellegrini continuano ad onorarle, in preghiera e raccoglimento. Nello Speciale di Rai Vaticano, il mappamondo geopolitico e religioso di Papa Francesco, che dal 6 settembre, visiterà la Colombia, terra pacificata anche grazie al ruolo diplomatico della Santa Sede. Dice il Card. Parolin: “la missione del Papa, più che mai, è quella di incontrare l’uomo e tutti gli uomini alla luce del Vangelo. Abbattendo i muri dell’indifferenza. Far crescere nuovi spazi di incontro e collaborazione, partendo dagli ultimi, dalle situazioni di povertà materiali e spirituali. L’attività della diplomazia della Santa Sede è profondamente inserita in questo contesto. Un’ attività diplomatica che Papa Francesco vuole inserita nella realtà di questo mondo dove c’è il buono e il bello ma c’è anche il male e occorre lavorare, per la pace, la giustizia, lo sviluppo”. Ma quali le difficoltà? “Il Papa cerca di aprire nuovi percorsi di fraternità. Va a toccare il cuore dell’uomo e si scontra anche con cuori che non vogliono aprirsi al messaggio del Vangelo. Così Papa Francesco insiste molto sulla conversione personale e sul significato di Misericordia che possono avere anche una funzione terapeutica nelle relazioni fra popoli e Paesi”, dice, ancora, il Segretario di Stato Vaticano. Diciannove, finora i viaggi di Papa Francesco, che Rai Vaticano ripercorre all’insegna del dialogo, con le opinioni dello storico Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio, del Direttore di Limes e analista internazionale Lucio Caracciolo, del Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Mons. Sanchez Sorondo e del Card. Beniamino Stella Prefetto della Congregazione del Clero. Per il Cardinale Segretario di Stato: “dialogo significa incontro, conoscenza, comprensione. Mettersi nei panni dell’altro, comprendere il suo punto di vista. Trovare ambiti di coincidenza e collaborazione.”
Per Riccardi “Papa Francesco ha accettato la sfida di un mondo globale, multipolare, senza alcun impero dominante.
Il Papa è un uomo che ha accettato la complessità e come prima scelta la non contrapposizione. Ha deciso di abitare il tempo e dialogare con questo tempo”. Per Lucio Caracciolo “Il suo è uno sguardo quasi spaesato di chi viene da un altro mondo e si trova al centro del Cattolicesimo. Ma al tempo stesso è uno sguardo che ri-orienta il Cattolicesimo aprendo la Chiesa romana ad una realtà, quella latino-americana, straordinaria, anche con codici culturali diversi. Questo ha provocato e può provocare delgi attriti”. Per l’argentino Mons. Sorondo: “Papa Francesco chiede attenzione alla giustizia sociale quando incontra i potenti. Perché la Chiesa – dice - ha l’obbligo di chiedere giustizia per quanti soffrono e rischiano di finire immigrati, poveri, schiavi”. Ma a dialogare non è solo lui, il Papa. “Per Francesco tutta la Chiesa deve essere protesa all’incontro - dice il Card. Stella - ed è per questo che chiede ai sacerdoti che si formino e possano formare. Un modello di prete che abiti le periferie geografiche ed esistenziali. Un prete che unisca umanità e grande spiritualità”. Lo speciale “Francesco, il Papa del dialogo”, a cura di Massimo Milone, di Nicola Vicenti, va in replica domenica 23 luglio alle ore 12.00, su Rai Storia e per l’estero, sui canali di Rai Italia. Edizione Pier Luigi Lodi, Produttore esecutivo Milvia Licari, Regia di Nicola Vicenti.