Zoro, Guzzanti e Moretti: La7 stile Raitre

Zoro, Guzzanti e Moretti: La7 stile Raitre
di Enzo Gentile
Giovedì 13 Luglio 2017, 09:13
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Chiude la parata delle presentazioni in vista della nuova stagione televisiva con la conferenza stampa di Urbano Cairo, mattatore e voce, volto unico di La7, che per quasi due ore tiene banco tra annunci, riflessioni, battute a tutto campo. Un vero protagonista, ormai alla guida di un impero mediatico, editore che spazia dalla tv ai giornali ai libri, concedendosi anche il calcio, come presidente del Torino e una concessionaria di pubblicità. La7 e La7d crescono negli ascolti e assomigliano sempre più alla Raitre che fu, con exploit concentrati nel comparto dell'informazione, grazie al tg e alle maratone di Enrico Mentana, alla certezza di Giovanni Floris, e soprattutto di Lilli Gruber e di Corrado Formigli. Solo la raccolta pubblicitaria batte la fiacca, con segno meno nel primo trimestre 2017 e poi una ripresina.

Cairo è compiaciuto della campagna acquisti, che dopo il direttore Andrea Salerno, da Raitre (appunto), segna l'arrivo di Diego Bianchi (Zoro), impegnato in una prima serata con tutto il suo gruppo, capitanato dal disegnatore Makkox che firmerà una striscia quotidiana prima del tg; di Corrado Guzzanti che dopo qualche apparizione su Sky rientra in scaletta massicciamente, grazie a una cartolina di 5 minuti, ogni sera, dopo la Gruber. E, ancora: da Jesolo, del rito di Miss Italia, alla conduzione Francesco Facchinetti, presidente di giuria Christian De Sica; un ciclo di otto film di Nanni Moretti, introdotti dallo stesso regista. Per il momento non sono previsti il ritorno di «Eccezionale veramente», il talent comico di Diego Abatantuono (per scarsi ascolti), né lo spazio settimanale di Gianluigi Paragone, per consunzione della formula. «Ma è della squadra, gli abbiamo sollecitato altre idee», garantisce Cairo, che loda Luca Telese e David Parenzo, già «In onda» quest'estate.

«Non apparteniamo a nessuno schieramento, rifiutiamo l'etichetta di rete ora grillina ora di sinistra», polemizza Cairo: «Ci teniamo stretti un pubblico pregiato per istruzione e potere di acquisto: sappiamo di essere qualificati e autorevoli nel raccontare la realtà, vogliamo mantenerci come una rete polifonica e per ora non è stata fissata nessuna sinergia particolare con le testate del gruppo Rcs».

Ribadito che non c'è stata alcuna trattativa con Fazio, né con Giletti («Ma li stimo molto, sono ottimi professionisti»), e che nessuna nostalgia particolare riguarda Crozza («Anzi, è lui che, mi pare, abbia avuto qualche difficoltà in più»), spazio agli scenari futuri: «Stiamo studiando diversi progetti, che non potranno fare a meno di toccare i settori in cui oggi siamo rimasti indietro, la musica e lo sport: non prevedo una televisione tutta dedicata allo sport, Gazzetta tv in pochi mesi ha bruciato almeno dieci milioni di euro, ma trasmissioni specifiche prima o poi arriveranno. Riproponiamo Atlantide, documentari e testimoni del nostro tempo a cura di Andrea Purgatori, e abbiamo acquistato 79 episodi di Star Trek, che manderemo al pomeriggio e scommetto su ottimi riscontri. Tra le innovazioni, vogliamo varare presto una nostra app, mentre per la radio non credo ci siano gli spazi, anche se si tratta di un mezzo che mi è sempre piaciuto».