ISL, i «Gladiatori» di Energy Standard
​rapiti dalla Grande Bellezza del Mann

Energy Standard
Energy Standard
di Diego Scarpitti
Mercoledì 15 Settembre 2021, 18:29 - Ultimo agg. 19:24
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«Solo chi sopravvive a tutte le battaglie nell'arena sarà libero». Novelli e moderni gladiatori, come la suggestiva mostra al Museo archeologico nazionale di Napoli (prorogata fino ad aprile 2022), i campioni di Energy Standard si tuffano nell’arte, in un viaggio straordinario nel mondo dell'antichità. Dapprima si imbattono nel banner all’ingresso con i relativi accoppiamenti. Eros con delfino per i nuotatori rossoblu, affresco con grifo per i Cali Condors, la statua di Poseidone associata ai Dc Trident, il trapezoforo con Scilla per gli Iron. E ancora la statua di Oceano 5977 abbinata ai LA Current, il leone farnese per i London Roar. La statua di Oceano 5976 con i Toronto Titans, spallaccio da gladiatore in bronzo con simboli marini affibbiato agli Aqua Centurions, la statuetta di rana in terracotta invertita naturalmente legata ai Tokyo Frog Kings, infine Tirannicidi per i NY Breakers.

 

Rubano scatti, si appassionano, si incuriosiscono gli atleti dell’International Swimming League. Incantati, rapiti, ammirati, estasiati. Facile perdersi nella Grande Bellezza. Il tour incomincia dalla Collezione Farnese in un susseguirsi di emozioni. Prima il Guerriero con fanciullo Achille e Troilo, poi il mastodontico toro e Minerva con l'elmo corinzio in posa meditativa. Imponente Lare Farnese con la tunica corta e il mantello drappeggiato ai fianchi. Si soffermano accanto ad Ercole in riposo, che depone la clava e la leontea. A loro agio percorrono la galleria degli imperatori. Giocano con il ritratto di Alessandro Severo. Il percorso continua ai piani superiori, sempre piacevolmente e serenamente. Salgono lo scalone, si addentrano nei mosaici e nella casa del Fauno.

Rifiatano davanti al Leone e Amorini con Dionisio e Menadi. Sobbalzano alla vista de Il Gran Mosaico della Battaglia tra Alessandro e Dario, in parte di nuovo svelato al pubblico dopo i lavori di messa in sicurezza della superficie ed in attesa della seconda fase di restauro. Entrano a gruppi di otto nel Gabinetto segreto. Accolti da Leda e il cigno, il satiro che sorprende una Menade. Ambienti del piacere. Hic habitat felicitas. E’ il caso di dirlo. Campeggia un quadretto erotico da lupanare. Simboli fallici antesignani del classico corno rosso portafortuna e beneaugurante. Scherzano, ridono, fotografano. Non mancano i selfie. Apprezzano tutto il francese Clement Mignon, la canadese Mary Sophie Harvey, la ceca (bellissima) Simona Kubova, la gallese Georgia Davies, l'australiano Travis Mahoney (sua l'espressa richiesta di visitare il Mann).

Il Salone della Meridiana cuore della mostra dei gladiatori. «Invitiamo due uomini valorosi a vestire l'armatura, a impugnare l'asta dalla punta di bronzo, a misurarsi l'uno contro l'altro in duello davanti alla folla». Il passaggio dell’Iliade vale per i campioni clorati, che indossano occhialini, cuffia e costume al posto del gladio, dello scudo e dell’elmo. «Che i giochi abbiano inizio».

Sempre, comunque e dovunque. Meglio se in piscina.

Il Vaso di Patroclo introduce i visitatori dalle spalle larghe e dagli addominali scolpiti. Il tempo si ferma, non passa. Gli allenamenti possono attendere. Per le gare alla Scandone si vedrà. Gli elmi, le armi, ogni oggetto stuzzica, intriga. In coro i ragazzi di Energy Standard chiedono i tempi supplementari. Non intendono andar via dal Mann. Tanti, troppi, i capolavori e le raffigurazioni da scorgere e immortalare. Aiutano in tal senso i cellulari. 

«C’è un fil rouge forte in questa giornata d’arte, rispetto agli altri giorni più ispirati al sociale come la visita a Nisida e ieri all’ospedale pediatrico Pausilipon. L’incontro mattutino di Lorenzo Zazzeri (argento alle Olimpiadi di Tokyo) con il grande scultore Lello Esposito (quasi fosse uscito dall’atelier con un’altra medaglia olimpica) ha funto da apripista per la visita pomeridiana degli Energy Standard, una compagine composta da atleti di diverse nazionalità (Turchia, Europa dell’Est, Canada e Australia). Sono entrati nel più importante museo archeologico al mondo senza conoscerlo, rimanendone entusiasti al punto che, terminata la meravigliosa visita, hanno espressamente chiesto di poter stare altri 45 minuti. Dimostrazione evidente che l’arte si sposa con lo sport», dichiara soddisfatto Andrea Di Nino, ceo di Isl.

 Dal pulcinella che nuota in un mare agitato e si aggrappa al cerchio olimpico di colore blu con lo sfondo Vesuvio (immagine evocativa tesa ad indicare che la rinascita cittadina passa attraverso lo sport: le piscine napoletane hanno tribolato non solo in periodo di Covid e continuano a soffrire) alla straordinaria collezione del Mann, scrigno autentico di una Napoli non velata, nonché già sede di presentazione della Champions League del nuoto il 14 giugno scorso.  Ad accogliere e ad accompagnare i ragazzi  Antonella Carlo, responsabile ufficio comunicazione del Mann e Marialucia Giacco, responsabile ufficio mostre Italia estero del Mann. «La presenza degli Energy Standard concretizza l'impegno della nostra direzione nel creare connessioni tra il mondo dell’arte e quello dello sport. Un abbinamento tra squadre e reperti archeologici, un tour alla scoperta delle nostre eccellenze culturali. Uno dei tanti modi per ripartire. Ringraziamo l’organizzazione e la Regione Campania, che ci hanno accompagnato in questo percorso».

Sono intervenuti Maurizio Marino, local manager di Isl e Marianna Ferri, che così conclude. «Sulla scia delle Universiadi siamo molto contenti di ospitare nuovamente una grande manifestazione di respiro internazionale. L’amministrazione regionale ha supportato fortemente questo evento, mettendo a disposizione assistenza logistica, trasporti e soprattutto il supporto sanitario attraverso la collaborazione con l’Asl Napoli 1. Siamo stati molto contenti di accogliere, in sinergia con il direttore Paolo Giulierini, la richiesta spontanea degli atleti stranieri di voler trascorrere un pomeriggio per visitare le bellezze del nostro territorio».   

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