Roma-Fiorentina 2-0, vittoria meritata
A segno Nainggolan e Gervinho

Roma-Fiorentina 2-0, vittoria meritata A segno Nainggolan e Gervinho
di Ugo Trani
Sabato 30 Agosto 2014, 19:52 - Ultimo agg. 1 Settembre, 18:06
3 Minuti di Lettura

Nainggolan riprende subito la Juve. In 28 minuti le due sfidanti sono di nuovo l, una accanto all'altra. Nessuna fuga nella notte. La Roma viaggia già al ritmo dei campioni d'Italia che nel pomeriggio vincono di misura a Verona contro il Chievo. Probabilmente va addirittura più forte, perché si aggiudica il primo big match del torneo, superando, con il 2 a 0 dell'Olimpico, la Fiorentina di Montella che proprio non riesce a far punti contro la sua ex squadra da quando è sulla panchina viola (6 ko su 6 incontri).

MESSAGGIO INEQUIVOCABILE

Garcia ha la risposta migliore dal suo gruppo che diverte il pubblico, entusiasta del gioco e dell'atteggiamento: la Roma si conferma squadra e fa subito il suo dovere. La testa funziona almeno quanto le gambe. Il raddoppio di Gervinho, con l'ennesimo scatto dell'ivoriano, arriva all'ultimo secondo. Vuol dire che il fiato c'è. Ma anche la gestione della gara è ottima. Possesso palla sullo 0 a 0 per non lasciare il contropiede agli avversari, con Totti e Pjanic che si allargano a destra a ricamare e al tempo stesso lasciano spazio a Iturbe pure in mezzo. Con pazienza e lucidità, i giallorossi controllano la situazione senza sbandare. E colpiscono quando la Fiorentina meno se lo aspetta. Nainggolan, assatanato e spigliato, prima lancia Gervinho. Poi, non contento, scatta alle sue spalle, andando a riprendere la respinta di Neto per il vantaggio. E' l'unica conclusione vera della prima parte, ma serve per raggiungere la Juve. E per avvertirla. Anche senza Maicon, Castan e Strootman, la Roma è competitiva. e migliore dell'anno scorso. Manolas entra con la personalità giusta nella nostra serie A e Torosidis, più brillante di Cole, lo accompagna nel primo trionfo in giallorosso. Tiene anche Astori, non fa niente che i due centrali non abbiano mai giocato insieme. Nessun problema per il tandem inedito contro Gomez e Babacar.

AVANTI IN CONTROPIEDE

Il 4-2-3-1 garantisce il vantaggio. E' il sistema di gioco di scorta, usato spesso da Garcia l'anno scorso dopo l'uscita di scena di Strootman. Pjanic è l'uomo che comanda in campo. Nella prima parte in pressing su Pizarro, nella ripresa a organizzare le ripartenze. Ovviamente per Gervinho, con Iturbe che invece studia i movimenti e i compagni. L'ivoriano spreca le occasioni migliori, Ilicic colpisce la traversa su punizione e De Sanctis salva su Babacar. De Rossi, uscendo Manolas per crampi, va a far coppia con Astori sotto lo sguardo di Conte che lo vede bene in quella posizione. La difesa non prende reti, a far schermo c'è Keita. Entrano lui e a seguire Florenzi e Ljajic. Abbondanza in campo, prima e dopo. E in panchina, dove c'è Destro. E in tribuna. Oltre agli infortunati, pure il nuovo terzino sinistro Holebas. La Roma, insomma, è pronta. Più ricca e più completa di un anno fa. Allegri e la Juve lo sanno da un pezzo.

LA CRONACA DELLA GARA





© RIPRODUZIONE RISERVATA