Salernitana, la Lazio punta su Tchaouna, Coulibaly e Dia

Ritorna il portiere Sepe, potrebbe essere il numero uno in B se spalma il contratto

Salernitana, la Lazio punta su Tchaouna, Coulibaly e Dia
di Pasquale Tallarino
Venerdì 17 Maggio 2024, 09:12
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La Lazio è in appostamento su Tchaouna: al termine del campionato può definire l'affare battendo la concorrenza di Brighton e Torino. Nel mirino ha pure il centrocampista Lassana Coulibaly, che Fabiani portò a Salerno a costo zero, e l'attaccante Boulaye Dia.

Letta con gli occhi del calciomercato, la didascalia «prova a prendermi, se ci riesci», usata ieri l'altro da Tchaouna assume un significato diverso. L'aveva trascritta su Instagram per commentare il duello in velocità con un giocatore della Juventus. La Salernitana, invece, la fa propria: «Prova a prenderlo». Non è padrona del destino di Loum, classe 2003: in Serie B, deve lasciarlo partire se le offriranno 8 milioni, c'è la clausola di recesso indennizzato. A parità di offerte, la cifra calmiere non consente rilanci e quindi toccherà poi al giocatore scegliere la destinazione migliore. La Lazio non gli dispiace.

Ieri da Formello, destinazione Mary Rosy, è arrivato Luigi Sepe. Nel corretto rapporto tra società proprietaria del cartellino e l'altra che lo ha preso in prestito fino al 30 giugno, il portiere si è presentato al centro sportivo granata perché si è sottoposto ad un intervento di «pulizia» del menisco, che gli aveva impedito di rispondere alla convocazione della Lazio per la sfida all'Empoli. La Salernitana ha dato a propria volta un'occhiata con la visita medica di controllo. Detiene la proprietà del suo cartellino e l'ingaggio molto alto per la Serie B, se restasse a Salerno, potrebbe essere anche spalmato, previo allungamento del contratto. Al Mary Rosy si è trattenuto in compagnia di Pietro Bergamini, presenza costante al centro sportivo e stretto collaboratore di Walter Sabatini del quale fa le veci in città. Con lui il portiere ha condiviso l'esperienza della miracolosa salvezza formato 7%, nel primo anno di Serie A. Ieri hanno dialogato e attendono entrambi il 30 giugno, quando i vincoli di tesseramento scadranno e si cambierà pagina. Anzi, libro.

Il futuro 

Iervolino prova a farlo da diverse settimane, dialogando fitto con l'amministratore delegato Milan. Stasera l'uomo dei conti parteciperà al business event che Infront ha organizzato con gli sponsor. È un modo per chiudere il cerchio intorno alla stagione che volge al termine ma anche per presentare un primo piano progettuale: «Noi faremo». I tifosi avvicinano il punto interrogativo a queste due parole. Cosa farà, appunto, la Salernitana? L'obiettivo è organizzare un piano di rilancio in Serie B e nello stesso tempo il patron granata lascia la porta aperta all'apertura del capitale. Due interlocutori Brera Holding e un fondo americano hanno avviato la due diligence: «vanno a vedere», cioè attraverso i propri tecnici hanno avviato una verifica sullo stato di salute del club, osservano carte a atti. È tutto finalizzato ad una possibile (non scontata) proposta d'acquisto che Iervolino può (non scontato) accettare. La sua premura è affidare eventualmente il testimone a mani solide che possa assicurare un percorso sereno al club, a medio-lungo termine. Neppure è escluso che Iervolino continui ad investire in quote granata: il fondo americano ha allegato anche un progetto sportivo che il presidente della Salernitana valuta.

Ipotesi, richieste d'informazione, proposte. In totale tre: si è avvicinato nelle ultime ore anche un gruppo imprenditoriale italiano. Nel frattempo le scadenze tecnico-sportive sono sempre più incombenti.

Il primo nodo da sciogliere è la scelta del nuovo direttore sportivo. Colori giallo-azzurri o giallo-blu, è solo questione di sfumature cromatiche: insieme a Guido Angelozzi, nella lista degli eredi di Walter Sabatini c'è anche Sean Sogliano, direttore sportivo dell'Hellas Verona. Con lui ha già lavorato l'attuale segretario generale granata, Massimiliano Dibrogni. Sogliano, che a Salerno si gioca l'ultimo miglio per la salvezza, ha dimostrato tempra e competenza per uscire palla al piede dal polverone scaligero: ha ceduto Ngonge, non ha mollato Bonazzoli ed Henry per evitare di rinforzare la Salernitana diretta rivale, ha pescato Suslov e Noslin, ha creduto in Baroni. Competenza e personalità forte, il suo biglietto da visita è la dichiarazione in conferenza di giugno 2023: «Un direttore sportivo deve fare il direttore sportivo. Non mi piace fare la figurina, voglio andare dove lavoro e dove il presidente mi dà responsabilità». Sarà avversario lunedì sera. Al termine del campionato, chissà.

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