Parte il campionato. L'appello di Benitez: tifosi restiamo uniti o sono guai

Parte il campionato. L'appello di Benitez: tifosi restiamo uniti o sono guai
di Roberto Ventre
Domenica 31 Agosto 2014, 10:58 - Ultimo agg. 20:06
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La rabbia di Bilbao, l'eliminazione dalla Champions, il mercato inferiore alle attese, la pioggia di critiche. Il Rafa 2 parte con un clima completamente diverso rispetto a quello dell'anno scorso. Il Napoli comincia il campionato stasera a Genova tra mille incognite e la delusione dell'ambiente.

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L'appello.

Ed ecco che Benitez per prima cosa fa un invito all'unità e in conferenza stampa batte più su questo aspetto. «Dobbiamo andare avanti uniti, squadra, tifosi e città, invece di criticarci tra noi. Ai tifosi dico di non sentire l'indiscrezione che arriva dal cugino della cognata di una che faceva le pulizie qui dieci anni fa, ma di stare tutti uniti. Poi ad aprile si potrà criticare. L'esempio è quello di Bilbao dove tutti spingevano nella stessa direzione. E il presidente ha visto quanto è importante avere uno stadio, una struttura, uno stadio di proprietà».

Il mercato. L'argomento più caldo è il mercato, gli acquisti fatti, quelli mancati. E su questo aspetto Benitez si sofferma a lungo. «Siamo intervenuti nei ruoli che volevano coprire con Koulibay, Michu, De Guzman. Abbiamo provato su altri obiettivi ma qualcosa si può fare e qualche altra cosa no. Ci sono giocatori che non vogliono venire o altri che non si possono prendere perché i club sparano dei prezzi altissimi. Il mercato diventa più difficile quando la qualità della rosa cresce. E noi non possiamo permetterci giocatori da cento milioni».

Lopez. Rafa parla dell'ultimo arrivato, il centrocampista spagnolo preso dall'Espanyol. «Ha le caratteristiche giuste per il ruolo e le qualità per proteggere la difesa. Non dobbiamo aspettarci che sia Gonalons con tanti anni di esperienza internazionale alle spalle e pensare che sia sempre il migliore in campo. Dobbiamo aiutarlo a crescere come l'anno scorso è avvenuto con Ghoulam, Jorginho, Fernandez».

Il discorso. Rafa Benitez alla ripresa della preparazione si è prima fatto sentire con gli azzurri tornando sugli errori commessi a Bilbao e poi ha spronato la squadra a voltare subito pagina. «Ai giocatori ho detto: ora siamo tutti qui e dobbiamo stare uniti per una grande stagione, senza Champions, ma con campionato ed Europa League. E prima di questo mi sono arrabbiato con loro per gli errori commessi a Bilbao, ciò che è avvenuto sul primo e sul terzo gol lo avevamo studiato in allenamento. Ora dobbiamo ritrovare il livello di gioco dell'anno scorso e dare una riposta già a Genova.

Inler, Zuniga, Callejon e Rafael. «Inler? Ho già parlato della difficoltà di condizione di chi torna dai Mondiali. Zuniga può darci una mano ma non può ancora giocare due partite di 90 minuti ogni tre giorni. Per Callejon c'è stata un'offerta ma ho parlato tante volte con lui ed è tutto a posto, a Bilbao è stata la volta in cui ha contrastato di più. Reina è uno dei migliori al mondo, adesso abbiamo Rafael che è un grande portiere, reduce da un infortunio e va aiutato a crescere».

Discriminazione territoriale. Benitez entra duro sul tema della discriminazione territoriale nei confronti dei napoletani. «Non sono d'accordo sulla decisione di multare i club, l'anno scorso pur chiudendo interi settori degli stadi i cori si ripetevano. Bisognerebbe chiudere l'intero stadio».

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