Cavani da Parigi: «Napoli, 3 anni spettacolari.
Ma io volevo andare oltre»

Cavani da Parigi: «Napoli, 3 anni spettacolari. Ma io volevo andare oltre»
di Chiara Graziani
Martedì 16 Luglio 2013, 13:25 - Ultimo agg. 21:22
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Napoli lo ripudia e cancella i suoi murales. Edison Cavani, al suo debutto davanti alla stampa francese, prova a parlare a quei tifosi che non lo amano pi.



"Ringrazio la gente di Napoli. E' anche grazie a loro che ho accumulato motivazione e voglia di vincere. Ma il progetto del Psg troppo importante. Ora sono a Parigi, con i campioni di Francia, e voglio vincere tutto". La conferenza stampa inizia in ritardo. Una voce ha annunciato alla stampa presente in sala ormai da un'ora e più che "essendo stati firmati i documenti da poche ore, è ancora necessaria una liberatoria da parte del Napoli. Questo il motivo del ritardo".





A quota 59.811 spettatori on line, entra in scena Cavani con il presidente Nasser Al-Khelaifi, del Psg. La liberatoria da Napoli è arrivata, l'ultimo cordone ombelicale è tagliato alle 18. Comincia la nuova vita del già Matador.



Jeans dilavati, camicia bianca, giacca nera: addio Matador, entra monsieur Cavani. Il presidente annuncia: "E' un sogno averlo qui, non è stato facile, è stato estremamente difficile. Edison era troppo importante per Napoli e per il Napoli. Vorrei ringraziare De Laurentiis".



E lui, il più grande "porteur" del campionato italiano (parola di Nasser), lancia due messaggi, uno per i tifosi che lascia, l'altra per i tifosi che trova a Parigi.



"E' grazie alla gente di Napoli - dice - che sono quello che arriva qui con la motivazione, la voglia e la carica per fare quello che faccio. Vorrei assicurare il club che è un lavoratore determinato quello che arriva qui per fare le cose in grande e vincere tutto per questo club"



Imparerà il francese, gli domandano?



"Per giocare mi occorre, ma anche per vivere e per la mia quotidianità. Vi assicuro che sono estremamente motivato. Parlerò francese".



E Napoli, gli chiedono? La risposta parte in italiano. Coperta dalla traduzione simultanea che non lascia capire se Cavani abbia voluto omaggiare Napoli di un saluto non tradotto. L'italiano a Cavani non serve più.



Avrò sempre rimpianto, dice l'ex Matador, e
«envie», voglia perenne, di rivedere una città "che amo e che mi ha fatto vivere tre anni spettacolari. Io adoro quella città, avrò sempre il desiderio di rivederla e rivedere la gente che amo: ma sono uno che ha sempre voluto andare oltre i suoi limiti e il Psg mi dà questa possibilità. Un giocatore ha una missione e degli obiettivi, ho dovuto seguirli. Qui posso puntare alla Champions League. I miei auguri al Napoli, è una bella squadra. Io sono arrivato fra i campioni di Francia".



Quali gli obiettivi a Parigi? Risponde il presidente, lasciando trasparire una non facile trattattiva con con De Laurentiis ("non è stato facile per lui lasciarlo andare, ma è fondamentale nel nostro progetto"). Gagner, vincere, praticamente tutto. A cominciare dalla Champion League l'anno prossimo.



E Ibrahimovic? Il capitolo Ibra - quello Zatlan che secondo Luciano Moggi è in grado di allungare qualunque squadra - è spinoso. Troppe prime donne sul proscenio. Cavani accetta la domanda con una risata. "E' un grande, un campione di livello mondiale. Sono sicuri che saremo un grande duo d'attacco". Un giornalista lancia una domanda oscura: risulta vero che Cavani sia stato ceduto con la clausola di non dover giocare con Ibrahimovic? La parola viene lasciata a Nasser: "Decide l'allenatore, volta per volta, chi gioca con chi".





Napoli, intanto, avvia la cancellazione dalla memoria, che è il massimo segno di collera. A Pozzuoli scompare la gigantografia di monsieur Cavani dalla rotonda che porta il suo nome. Omaggio che lo voleva accumunare a Maradona nell'amore che ora non merita più.





Foto da tre anni di un amore stracciate. Gli altarini, anche quelli già dedicati a Maradona e poi a lui, vengono sbaraccati. Uno era tra Bacoli e Lucrino; venne a vivere qui Edison, appena arrivato a Napoli prima di diventare un fuoriclasse, l'uomo motivato che è oggi. E qui gli avevano dedicato il suo piccolo santuario.



Napoli incollerita restituisce i ricordi, richiede i regali di fidanzamento. Anche la bandiera dell'Uruguay è stata ammainata. Alla rabbia dei tifosi azzurri la piccola targa con la scritta "rotonda Cavani" è sfuggita, per ora. Ma la cancellazione dalla memoria è partita. Tutto si potrà dire di Maradona. Ma mai che non abbia lasciato il segno dell'amore nella gente che l'aveva adottato. Cavani, addio.