Napoli, assalto al tabù Juve per inseguire la Champions

Napoli, assalto al tabù Juve per inseguire la Champions
di Roberto Ventre
Sabato 23 Maggio 2015, 08:36 - Ultimo agg. 17:03
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I punti decisivi della Champions da prendere a Torino, contro l’avversaria delle avversarie, la Juventus, e nello stadio dove gli azzurri finora hanno sempre perso e non sono riusciti a segnare neanche un gol. Per il Napoli stasera ci vuole un’impresa, già perché si tratta di impresa battere i neocampioni d’Italia di Allegri anche se con diverse stelle a riposo e con la testa in parte già proiettata alla finale di Champions League di Berlino del 6 giugno contro il Barcellona.



Gli azzurri devono vincere per agganciare la Lazio, impegnata lunedì nel derby, per potersi poi giocare tutto nello scontro diretto dell’ultima giornata al San Paolo contro la squadra di Pioli.



I veleni. Si tratta di un’impresa perché la Juve quest’anno si è dimostrata affamata e implacabile e perchè è arcinota la rivalità con il Napoli e non solo a livello di tifoserie. Dai veleni della Supercoppa di Pechino con il Napoli di Mazzarri pesantemente penalizzato, al gol di Caceres al San Paolo in netto fuorigioco. Clima sempre infuocato prima, durante e dopo gli ultimi precedenti di Juve-Napoli nel solco di un’antica tradizione di dispetti, tensioni, polemiche e episodi dubbi.



Il tabù. Il Napoli a Torino ci ha vinto poche volte nella sua storia, sette in totale, l’ultima nel 2009 con Mazzarri in panchina all’Olimpico di Torino: un 3-2 in rimonta sulla Juve di Ferrara con la doppietta di Hamsik e la rete di Datolo. Un successo che arrivò dopo un’attesa di ventuno anni, la precedente del 1988 fu il 5-3 trionfale con tripletta di Careca. Il ricordo più dolce è del 1987, il 3-1 in rimonta nell’anno del primo scudetto di Maradona. Ecco perchè vincere a Torino contro per gli azzurri avrebbe comunque il significato di una grande impresa contro i bianconeri che allo Juventus Stadium non perdono da 49 partite, l’ultima volta ci riuscì la Sampdoria.



La polemica. E anche questo Juve-Napoli nasce nel segno della polemica per lo spostamento del derby Lazio-Roma a lunedì, decisione della Lega che ha accontentato la richiesta del club di Lotito di usufruire di un giorno in più di permesso dopo la finale di coppa Italia di mercoledì proprio contro i bianconeri. Spostamento che ha chiesto anche il Napoli per rispettare la contemporaneità delle due sfide, una richiesta però non accolta dalla Lega anche perché la Juve aveva già venduto tutti i tagliandi per la partita di stasera alle 18 che sarà quella della premiazione per lo scudetto.



Max e Rafa. Allegri ha aperto un ciclo vincente conquistando due titoli, lo scudetto e la coppa Italia e sognando la Champions League. Benitez chiude quello di Napoli con una coppa Italia e una Supercoppa ma con il desiderio fortissimo di conquistare il terzo posto, cioè il preliminare di Champions League. Il tecnico spagnolo vuole concludere il ciclo azzurro in maniera positiva dopo la bruciante delusione del ko in semifinale di Europa League contro il Dnipro, prima d’intraprendere una nuova avventura nella Liga o in Premier League.



Le scelte. Nella Juve riposeranno diversi big impegnati mercoledì nella finale di coppa Italia, non ci saranno sicuramente Tevez, Chiellini, Pirlo e lo squalificato Lichtsteiner.



Mertens stavolta è favorito su Insigne e c’è anche una possibilità che i due esterni possano giocare insieme con Hamsik in panchina. In attacco torna dal primo minuto Higuain, panchina per Gabbiadini. Non convocato Zapata, indisponibile con Mesto, De Guzman e Zuniga, oltre allo squalificato Kolulibaly. Una vera finale, la finale, la terza sfida stagionale con la Juve dopo la vittoria in Supercoppa a Doha ai rigori e il ko in campionato al San Paolo che lanciò i bianconeri verso lo scudetto. Stavolta Juve-Napoli vale soprattutto per gli azzurri che inseguono la Champions, fondamentale per la prossima stagione. A Torino ci vuole un’impresa per dare un senso diverso a tutta la stagione