Napoli, la Champions nei piedi di Insigne e Gabbiadini

Napoli, la Champions nei piedi di Insigne e Gabbiadini
di Francesco De Luca
Martedì 5 Maggio 2015, 08:33 - Ultimo agg. 08:43
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Un vento giovane sul Napoli. È un soffio d’Europa. Due ragazzi del ’91, Manolo Gabbiadini e Lorenzo Insigne, possono dare la spinta alla squadra nel momento cruciale della stagione, adesso che davanti agli azzurri vi sono due strade per raggiungere la Champions, una in campionato e l’altra in Europa League. Niente è sicuro, tutto è da conquistare per questa squadra che vive di fiammate.



Gabbiadini e Insigne possono essere decisivi. Sono giovani, e italiani, nel loro caso c’è stata una controtendenza rispetto a quella che è la filosofia di mercato di Benitez, che ha portato a Napoli soltanto stranieri. Escluso appunto Gabbiadini, voluto da De Laurentiis in dicembre. Insigne era già qui ed è stato fortemente valorizzato da Rafa in questi mesi. Prima del grave infortunio del 9 novembre a Firenze, il ragazzo di Frattamaggiore si esprimeva con meccanismi perfetti. Assoluto padrone della fascia sinistra, non sbagliava una giocata.



Pochi gol, tuttavia molti servizi per gli attaccanti, massima cura nella fase difensiva. È tutto quello che Insigne - bravissimo anche durante la convalescenza, con un’applicazione quotidiana e costante per tornare ad alti livelli - ha riproposto nelle ultime settimane e infatti la sua presenza si avverte. Gioca non estrema scioltezza, come se l’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi per cinque mesi non vi fosse mai stato. È pericolo costante per le difese ed è preziosa fonte di ispirazione per i compagni d’attacco. Sembra che il Napoli giochi meglio quando c’è lui.



E la squadra riesce a essere più efficace quando c’è - dal primo minuto o in corso d’opera - Gabbiadini, che ha segnato già nove reti con la maglia azzurra tra campionato e coppe. In tutto, sono diciotto tra Samp e Napoli, un bottino da vero bomber, celebrato con un tweet dopo quella al Milan: «Felicissimo per la vittoria e per il diciottesimo gol stagionale. Ora concentriamoci per l'Europa League». Giovedì arriva il Dnipro e Gabbiadini spera di vincere la concorrenza e di giocare dal 1’. Ha subito trovato l’intesa con Higuain: da seconda punta (o da prima, perché il Pipita è anche attaccante di manovra, bravo ad aprire spazi e a offrire l’assist) è più efficace che da esterno. De Laurentiis aveva accelerato la trattativa con la Samp dopo l’infortunio di Insigne, tuttavia le caratteristiche di Manolo e Lorenzo sono differenti e compatibili, possono giocare insieme.



Classe ’91 (nati nell’anno in cui finì la favola di Maradona), rappresentano il futuro della squadra. Ma sono soprattutto le forze più fresche sulle quali puntare per battere gli ucraini del Dnipro, ipotecando l’accesso alla finale di Europa League, e per tentare di accorciare il distacco dalla Lazio, che dopo il pareggio a Bergamo ha un margine di 4 punti sugli azzurri e che dovrà giocare a Napoli, il 31 maggio, l’ultimo atto del campionato. Higuain e Hamsik, i campioni, vanno benissimo.



Ma ci sono anche questi ragazzi che possono riportare la squadra indietro nel tempo, a quegli anni in cui era tra le grandi d’Europa. Vittorie che loro hanno letto nelle pagine della storia azzurra e vogliono riscrivere.