Zuniga, macumba e dolori: cento giorni senza Napoli

Zuniga, macumba e dolori: cento giorni senza Napoli
di Pino Taormina
Giovedì 29 Gennaio 2015, 09:38
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Chissà se c’è davvero la mano di uno stregone, una macumba carioca, come raccontano quasi per sdrammatizzare quelli dello staff di Camilo Zuniga, dietro il calvario del colombiano del Napoli. Un malocchio perché in Brasile tutti sono ancora adesso convinti che la ginocchiata con cui ha messo ko Neymar - passata indenne al giudizio dell’arbitro e di due commissioni disciplinari, né un cartellino né un minuto di squalifica - e i sogni mondiali di un Paese intero (in molti lo minacciarono persino di morte), fosse volontaria.



Sorride adesso Camilo Zuniga, ancora nel pieno della sua via crucis. La luce comincia a intravedersi e lui inizia a non lamentarsi più. Quel «dolorino» al ginocchio che non ha mai smesso di perseguitarlo, sembra svanito. «Sta meglio, molto meglio. Sono certo che se non ci saranno intoppi non ci vuole tanto tempo per rivederlo in campo», spiega il medico del Napoli, Alfonso De Nicola a Radio Kiss Kiss. Ieri, mentre il resto della squadra si è goduto il primo di due giorni di assoluto riposto, lui ha lavorato a parte, e poi ha svolto una seduta pomeridiana di riabilitazione. Certezze? Ancora poche, ma dal momento in cui smetterà di lavorare per conto suo e tornerà ad aggregarsi alla squadra passeranno almeno due settimane prima di una convocazione. Previsione: potrebbe essere in panchina per Napoli-Sassuolo il 23 febbraio.



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