Questi sistemi sfruttano le proprietà di materiali magnetocalorici, cioè capaci di aumentare o diminuire la loro temperatura per effetto dell'applicazione e rimozione di un campo magnetico.
Esposto al campo magnetico il materiale si magnetizza, sottratto all'influsso del campo magnetico assorbe calore per tornare allo stato smagnetizzato, raffreddando l'ambiente circostante. Il vantaggio di questa tecnologia, basata su solidi invece che sui fluidi, è di una maggiore salvaguardia dell'ambiente, perchè evita la dispersione dei fluidi refrigeranti e utilizza materiali che possono essere riciclati. Inoltre, rispetto ai frigoriferi tradizionali, «i prototipi già realizzati sono più efficienti dal punto di vista energetico, più silenziosi e possono avere dimensioni anche ridotte», aggiunge Elena Olivetti dell'Inrim. Ma la refrigerazione magnetica può trovare altre applicazioni. Gli sviluppi delle nanotecnologie potrebbero permettere la miniaturizzazione dei dispositivi, aprendo nuove frontiere.