Twitter, il nuovo virus che minaccia i social: a rischio anche Facebook?

Twitter, il nuovo virus che minaccia i social: a rischio anche Facebook?
Domenica 4 Settembre 2016, 11:57 - Ultimo agg. 14:43
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Un nuovo virus minaccia il social network Twitter. Il suo nome è ‘Twitoor’, e utilizza gli account del social per diffondersi e impadronirsi dei dati utenti racchiusi nei computer e in altri dispositivi elettronici. Al momento, si sta diffondendo sui dispositivi Android. “Questo trojan – si legge sull'account Facebook della Polizia di Stato 'Una vita da social' - è il primo botnet realizzato per il sistema operativo di Google che si serve del microblog pensato da Jack Dorsey per insinuarsi all'interno dei dispositivi connessi. Gli hacker che l’hanno messo in circolo sono stati bravi e sembra l’abbiano reso più resistente rispetto ai suoi predecessori grazie alla crittografia dei messaggi o l'utilizzo di modelli complessi della rete C & C. Un particolare non da poco, soprattutto perché i canali di comunicazione basati sulle reti social sono difficili da scoprire e impossibili da bloccare completamente, essendo estremamente facile per i truffatori reindirizzare le comunicazioni su un altro account".
 


"In futuro, a detta dei suoi scopritori, questo potrebbe anche portare all'utilizzo di altri canali social, come Facebook o LinkedIn, per lo stesso scopo malevolo - si legge ancora - È attivo da luglio 2016 e si palesa sotto forma di app con contenuti a luci rosse o di client sms/mms. Gli esperti di Eset che l’hanno scoperto, spiegano si tratta di un trojan apparentemente dormiente sui dispositivi che utilizzano l'app di Twitter per Android. Dopo il lancio dell'applicazione Twitoor nasconde la sua presenza sul sistema e controlla l'account Twitter ad intervalli regolari scaricando, a seconda dei comandi ricevuti in remoto, app infette o modificando le impostazioni di c&c dell'account di Twitter". "Si raccomanda quindi di utilizzare soluzioni per la sicurezza sempre aggiornate, sia per i dispositivi fissi che per quelli mobile”, conclude il post.
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