Onde gravitazionali, l'annuncio
«Ecco la stella nera di Natale»

Dal web voci ed indiscrezioni sulle nuove frontiere per esplorare lo spazio aperte dalle onde gravitazionali
Dal web voci ed indiscrezioni sulle nuove frontiere per esplorare lo spazio aperte dalle onde gravitazionali
di Chiara Graziani
Mercoledì 15 Giugno 2016, 19:15 - Ultimo agg. 20:15
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La seconda volta è quasi meglio della prima. La prima rilevazione di onde gravitazionali, uno strappo nel tessuto dello spazio-tempo invisibile ai sensi umani, ha fatto la storia dando ragione alla previsione di Albert Einstein sulla necessità della loro esistenza.

La seconda viene annunciata alle sette ora italiana a San Diego, California, al meeting della American astronomical society. Sono passati tre mesi dalla prima storica press conference in contemporanea dagli Usa e dall'Italia (Cascina). Da oggi, 15 giugno, sappiamo che il 26 dicembre la collaborazione internazione Ligo-Virgo ha «visto» con i due interferomentri americani, un secondo evento, eccezionale e molto simile al primo che aveva esaltato la comunità scientifica internazionale: corpi celesti mai osservati prima, buchi neri binari, che si incontrano, danzano uno attorno all'altro con le loro spaventose masse e si fondono scatenando l'energia di decine di soli, sollevando una burrasca di onde nell'oceano dello spazio tempo.
 
Non è solo lo spettacolo più bello che l'uomo ha mai potuto immaginare,  «qualche cosa che solo la fantasia del Padreterno poteva mettere in scena» per dirla con uno dei padri dell'esperimento Adalberto Giazotto. La seconda rivelazione è il passaggio dall'era aperta da Galileo Galilei con il cannocchiale a quella in cui l'uomo usa nuovi occhi artificiali per vedere non più solo tramite la luce ma anche attraverso le onde gravitazionali. Da oggi Ligo e Virgo sono, a tutti gli effetti, osservatori gravitazionali, in grado di esplorare l'Universo - verrebbe da dire surfarlo - attraverso le onde che agitano lo spazio-tempo e che attraversano la materia come la luce non fa. A San Diego è iniziata oggi l'era dell'astrofisica gravitazionale. L'Universo è un luogo in tempesta da navigare e la materia non ci impedisce più di vedere oltre.

A mettere la firma per l'Italia e per Virgo, l'interferometro costruito anche grazie alla tenacia, alla preveggenza ed ai finanziamenti dell'Infn , è arrivato a San Diego Fulvio Ricci, spokesperson e coordinatore dell'esperimento. Per gli americani di Ligo c'era la sua omologa, Gabriela Gonzales, della Louisiana State university. La comunità italiana di Virgo, della quale fa parte la sezione Infn di Napoli, si è riunita alla casa madre di Cascina, Pisa, per seguire l'evento via web.

L'annuncio trascura che, fra i due eventi, ce n'era stato un altro. Non è stato ammesso alla pubblicazione perchè la sua attendibilità some segnale era «solo» del 99%. Tanto è bastato per escluderlo. 

Il secondo, storico, evento, è andato in scena tre ore dopo Natale, il 26 dicembre. Negli Stati uniti era ancora Natale e per questo l'evento è stato subito battezzato «Christmas event». Arriva da 1 miliardo e mezzo di anni luce fa. I due buchi neri, corpi celesti ad altissima densità, hanno intrecciato le loro orbite correndo verso lo scontro finale, 27 volte, prima di fondersi in un superbuco nero rotante della massa di 21 soli. A differenza del primo evento è stato più generoso. E' stato rilevato per un secondo in più, un'enormità in termini di misurazione. 

«Oggi comincia l'era dell'astrofisica gravitazionale e siamo davvero fieri di questo» hanno detto i due coordinatori dell'esperimento. «Lasciate che io suoni per voi la musica della gravità». ha detto con qualche lirismo la Gonzalez dando esecuzione al segnale del secondo evento. 
 

 
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