La ricerca si è focalizzata sull'analisi della sequenza completa del genoma contenuto in piccoli organelli della cellula chiamati mitocondri. Il genoma mitocondriale viene ereditato per via esclusivamente materna e contiene un registro dei cambiamenti della sequenza di Dna avvenuti nel tempo, che risulta estremamente utile per ricostruire avvenimenti della preistoria. Lo studio integra sul versante dell'ereditarietà materna quanto era stato riportato in una precedente ricerca sulla popolazione sarda effettuata per via paterna sul cromosoma «Y». In particolare, i ricercatori hanno analizzato campioni di Dna mitocondriale di 3.491 sardi moderni, rappresentativi di tutte le province dell'isola, e di 21 sardi preistorici, estratti da siti archeologici datati da 4 a 6 mila anni fa.
«Si tratta della casistica più numerosa fin qui analizzata di sequenze complete di Dna mitocondriale da una singola popolazione», commenta Carlo Sidore dell'Irgb-Cnr.
I dati molecolari ottenuti sono stati confrontati con un database mondiale di più di 50.000 genomi mitocondriali moderni e circa 500 antichi, con l'obiettivo di chiarire l'origine dei Sardi. I risultati hanno confermato l'unicità genetica di questa popolazione. «Circa l'80% dei genomi mitocondriali moderni risulta infatti appartenere a gruppi di sequenze di Dna, aplogruppi, presenti esclusivamente in Sardegna», sottolinea Anna Olivieri dell'Università di Pavia prima autrice del lavoro. L'analisi molecolare ha anche permesso di calcolare da quanto tempo questi aplogruppi sono sull'isola: sono tutti datati nei periodi post-Nuragico, Nuragico e Neolitico, con una quota, piccola (circa il 3%) ma significativa, che mostra età chiaramente antecedenti all'arrivo dell'agricoltura nell'isola, circa 7.800 anni fa.