Tezaurè, viaggio ai Ponti Rossi con Massimiliano Virgilio

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di Davide Morganti con video Newfotosud - Annalisa Nuzzo

Nel quartiere si ritrovano i resti di un acquedotto romano risalente all’imperatore Claudio (41- 54 d. C.) che portava acqua dalle sorgenti dell’Acquara, in provincia di Avellino, per garantire apporto idrico all’intera Campania e soddisfare il fabbisogno del porto di Puteoli. L’acquedotto andava di in direzione Benevento e verso Napoli. Lungo il percorso si diramavano ramificazioni che alimentavano vari centri, tra cui Pompei ed Ercolano. L’opera copriva una lunghezza di circa centodieci chilometri. La struttura fu costruita quasi tutta sottoterra, spesso in gallerie scavate nel tufo, solo in alcune parti usciva all’aperto proseguendo su arcate.Con la fine dell’impero romano venne distrutto, abbandonato all’incuria. L’arcata residua sembra un ponte e il colore rosso è dovuto al tufo e ai laterizi. Importanti sono anche le raffinate villa Bozzi (XIX secolo) e villa Walpole (XVIII secolo). Qui ci porta lo scrittore Massimiliano Virgilio, responsabile della cultura di Fanpage: ha pubblicato “Più male che altro”, “Arredo casa e poi mi impicco”, ultimo romanzo è “L’americano”, tradotto in cinese. È anche redattore della trasmissione “Zazà”, programma di radio 3.