Flumeri, Iia, sciopero e corteo: «Basta, il governo ci dia subito risposte»

Sfilano sindacati e lavoratori invitati il vescovo Melillo e Buonopane

Flumeri, Iia, sciopero e corteo: «Basta, il governo ci dia subito risposte»
di Michele De Leo
Mercoledì 17 Aprile 2024, 08:23 - Ultimo agg. 18:15
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Industria Italiana Autobus, si va verso una grande manifestazione di protesta nazionale. Alla vigilia del sit-in di questa mattina dinanzi ai cancelli della fabbrica di valle Ufita, i sindacati nazionali annunciano un nuovo sciopero di otto ore e l'organizzazione di un presidio nei pressi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L'iniziativa, che coinvolgerà i lavoratori delle fabbriche di Bologna e Flumeri, è in programma il prossimo 23 aprile. Due mesi dopo la mobilitazione del 9 febbraio, i dipendenti della Industria Italiana Autobus sono pronti a tornare nella Capitale per chiedere al Governo di interessarsi concretamente della vertenza e dare, finalmente, le risposte tanto attese.

Sindacati e lavoratori denunciano da tempo una disattenzione dell'Esecutivo di Giorgia Meloni nei confronti della situazione dell'unica azienda italiana specializzata nella produzione di autobus. E - spiegano i sindacati - rispetto agli imprenditori che hanno presentato una manifestazione di interesse, che il Governo non si sia pronunciato nonostante, in concomitanza con il presidio dello scorso 9 febbraio nei pressi del Dicastero di via Molise, era stata assicurata una riunione del tavolo di crisi entro il mese di marzo. A tutt'oggi, invece, i vertici del Ministero delle Imprese e del Made in Italy non hanno ancora provveduto alla convocazione del nuovo confronto sulla vertenza.

Per questo, sindacati e lavoratori hanno concordato la necessità di far ripartire la mobilitazione.

«Ora basta spiegano, in maniera unitaria, i segretari nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic ed Ugl metalmeccanici - è necessario che il Governo ci ascolti, relativamente le raccomandazioni che abbiamo formulato in questi ultimi mesi rispetto agli aspetti societari futuri, e che si assuma le proprie responsabilità. La Industria Italiana Autobus è una società a controllo pubblico e tale deve restare: chi di privato volesse entrare, dovrà avere requisiti di serietà, solidità, essere in possesso di un piano industriale vero e avere disponibilità ad un reale confronto con sindacati e lavoratori. Le prospettive nel nostro paese per il settore del trasporto pubblico locale sono importanti: la Industria Italiana Autobus deve essere messa in condizione di poter competere alla pari con la concorrenza. Abbiamo bisogno di serietà e trasparenza».

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La nuova fase di protesta - che si concluderà solo con una presa di posizione del Governo finalizzata ad assicurare il definitivo rilancio della Industria Italiana Autobus prenderà il via questa mattina con lo sciopero di sei ore degli addetti di valle Ufita e un sit-in dinanzi ai cancelli della fabbrica. La nuova iniziativa che prenderà il via alle 10 si sposterà, subito dopo, nel piazzale antistante la dogana aragonese di Flumeri.

Le organizzazioni sindacali hanno invitato al presidio il presidente della Provincia Rizieri Buonopane, i sindaci del territorio, la deputazione nazionale e regionale eletta in Irpinia oltre al Vescovo della Diocesi di Ariano Irpino e Lacedonia Sergio Melillo. «Chiederemo spiegano i rappresentanti sindacali un impegno concreto delle istituzioni locali al fianco della lotta dei lavoratori della Industria Italiana Autobus. Il fronte deve essere compatto e tutti i sindaci del territorio dovranno essere con noi a Roma per far sentire forte il grido di protesta di un intero territorio che rivendica il rilancio di un'azienda strategica non solo per l'Irpinia ma per tutto il Paese».

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