Pugno duro del Comune contro le occupazioni abusive degli alloggi del dopoterremoto. È partito il maxi censimento avviato dal commissario straordinario Francesco Antonio Cappetta, che guida l’ente locale dopo il decreto di scioglimento per mafia, per un controllo del territorio, affidando a polizia municipale, carabinieri, tecnici dell’Enel e personale dei servizi sociali del Comune il compito di stanare i fuorilegge.
L’indagine concordata con la prefettura mira a conoscere chi effettivamente usufruisce degli alloggi e se i residenti siano i legittimi assegnatari o se, come si suppone al municipio, ci sarebbe un’illegalità diffusa, un mercato di compravendita di abitazioni, con sfratti e subentri non giustificati da graduatorie e assegnazioni. Il complesso lavoro di controllo riguarda 600 abitazioni, spalmate in due quartieri, che negli anni avrebbero subito numerose modifiche, con aperture di vani e cancelli e la chiusura di spazi condominiali a piano terra, dove sarebbero state ricavate ridotte residenze per figli e nipoti di chi vive nelle palazzine.
Al setaccio in due giorni di ispezioni quaranta alloggi della ricostruzione, ubicati nelle immediate vicinanze del municipio e della caserma dei carabinieri.
La società elettrica, intervenuta con alcune squadre giunte anche da Salerno, ha poi continuato autonomamente il controllo nella parallela via Praga per salvaguardare la sicurezza dei residenti, accertando ulteriori abusi. Secondo i primi riscontri, in mancanza di regolari contatori, la corrente elettrica veniva prelevata dall’esterno dei palazzi, direttamente dall’alimentazione principale. A poche ore dalle ispezioni alla stessa Enel sono giunte decine di richieste di nuovi contatori in quella strada.
I reati contestati agli occupanti nel corso dell’operazione, coordinata dalla polizia municipale con la responsabile Maria Rita Papa vanno dalla occupazione di alloggi senza titolo, agli allacci illeciti, agli abusi edilizi. I poliziotti municipali assieme alle assistenti sociali hanno accertato che per alcuni occupanti mancano gli atti di successione agli uffici, per sopraggiunta morte degli assegnatari; per essi prevista la sanatoria. Le case del dopo terremoto furono ultimate alla fine degli anni '80 sui suoli concessi dal Comune e furono assegnate ai terremotati napoletani.