Terremoto a Napoli, scuole al sicuro «Superate le verifiche oggi si torna in classe»

Test da Fuorigrotta fino a Pianura «Non si registrano danni agli edifici»

I controlli dei vigili del fuoco
I controlli dei vigili del fuoco
di Luigi Roano
Martedì 21 Maggio 2024, 23:04
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«Domani (oggi ndr) le scuole riaprono, i ragazzi che pensavano di stare in festa sappiano che si va a scuola» ammonisce il sindaco Gaetano Manfredi. Dietro la grande scrivania della sala giunta di Palazzo San Giacomo ci sono proprio il sindaco che ha “avvertito” gli studenti e l’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza.

Entrambi di mestiere sono ingegneri strutturisti, vale a dire che studiano i terremoti e soprattutto valutano la solidità degli edifici dopo le scosse. Alla loro destra è proiettata l’immagine della mappa della paura - quella del bradisismo - dove i confini sono tracciati con 3 colori: l’area gialla è quella del cratere con Pozzuoli al centro, poi c’è l’area azzurra che è la fascia che riguarda un pezzo di Napoli quella che sente le onde delle scosse.

Quindi i confini tracciati con il colore rosso a evidenziare il 95% di Napoli dove il bradisismo non arriva. Manfredi parte dalle scuole per spiegare che a Napoli il rischio è quasi zero - rispetto al bradisismo - una certezza che ha provocato però un paradosso: perché allora chiudere le scuole della Nona e Decima Municipalità, ovvero di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Pianura? Su Facebook e nelle chat tra genitori si fa notare che ci sono state famiglie che si sono ritrovate con un figlio che è andato a scuola e un altro no, pur essendo il plesso confinante con i quartieri dove le aule sono state chiuse.

La sostanza è che nel marasma della paura che ha generato un lunedì dove c’è stata la scossa più forte degli ultimi 40 anni, il Comune ha deciso di chiudere precauzionalmente quelle scuole confinanti con l’area del cratere: «Una decisione - spiega Manfredi che nasce perché non si fa allarmismo o sciacallaggio. Noi dobbiamo garantire la normalità della vita in sicurezza: se ci sono lontane preoccupazioni, interveniamo, altrimenti l’istituzione deve fare vivere normalità». Nella sostanza non c’era necessità - questo il ragionamento - di chiuderle tutte le scuole. Una mossa simile avrebbe generato allarmismo.

In questo contesto Manfredi e Cosenza si sono recati nella scuola della Madonna Assunta «quella più vicina all’area del cratere al confine con Pozzuoli e abbiamo riscontrato che non si è mosso neppure un libro ed è tutto in ordine». Un sopralluogo da ingegnere più che da sindaco quello di Manfredi. Una sorta di prova sul campo per avere la certezza che il bradisismo non ha provocato danni alle scuole, nemmeno a quelle vicino al cratere. Un test che naturalmente è stato fatto - anzi è ancora in corso - su tutti gli edifici della città. A operare sono i vigili del fuoco e gli operatori della Protezione civile. «Sugli edifici pubblici - spiega Manfredi - non abbiamo avuto riscontri negativi e anche per quelli privati si va in questa direzione. Ecco perché oggi riaprono le scuole, abbiamo ultimato le verifiche».

Non a caso è arrivato a stretto giro il bollettino di Palazzo San Giacomo: «Le varie articolazioni dell’Amministrazione comunale - si legge - hanno intrapreso un massiccio intervento di controllo in tutte le strutture pubbliche nella cosiddetta area di interesse, a partire dalle scuole sia quelle di competenza comunale che della Città metropolitana. Fino ad ora non sono stati rilevati danni significativi. Nessun danno anche allo Stadio Maradona ed alla Mostra d’Oltremare, entrambi sottoposte subito a controllo».

Il bollettino poi prosegue così: «I dati che ci arrivano dall’Ingv - acronimo che sta per Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - dicono che non ci sono segnali di modifica del trend di questi mesi, ne sugli indicatori di sollevamento del suolo ne sugli indicatori geochimici e questo e molto positivo». Parola ancora al sindaco: «Noi adesso ci stiamo anche organizzando per creare un’area di eventuale accoglienza per chi ha paura di restare a casa e vuole trascorrere la notte fuori. Questa e una fase che può continuare per mesi per cui il tema e da un lato gestire la sicurezza degli edifici e ad oggi non rileviamo alcun danno significativo, dall’altro convivere con questo fenomeno cercando di mantenere la normalità. Tutte le nostre strutture tecniche sono operative h24».

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Oggi - dunque - studenti a scuola che dovrebbero diventare il simbolo della normalità alla quale si riferisce il sindaco. Dove - sostanzialmente - la paura è legittima perché di fronte a un terremoto così forte non si può non averne, però bisogna guardare al futuro - per quello che riguarda Napoli perché a Pozzuoli lo scenario è completamente diverso - con relativa tranquillità. A Napoli sono sotto osservazione in maniera particolare i famosi cornicioni quelli imbrigliati nelle reti verdi e quelli senza imbracatura. E sempre in riferimento alle scuole, perché i plessi sono tutti vetusti benché ancora di sana e robusta costituzione, ma hanno necessità di cure. E i cornicioni sono la parte più fragile e pericolosa per la salute pubblica. In un passato nemmeno tanto remoto - da via Duomo a via Toledo - i cornicioni hanno provocato la morte di due persone.

E il ferimento di tante altre, di qui l’allerta massima possibile.

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