Bagnoli, scontro tra De Luca e Manfredi su consulenze e fondi

Bagnoli è una partita troppo importante per il futuro della città da cui De Luca non vuol restare fuori

La stretta di mano tra il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Gaetano Manfredi
La stretta di mano tra il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Gaetano Manfredi
di Dario De Martino e Luigi Roano
Sabato 4 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 5 Maggio, 14:03
5 Minuti di Lettura

Bagnoli, scontro tra De Luca e Manfredi su fondi e consulenze. Il presidente della Regione entra a gamba tesa nella partita di Bagnoli. Prima pone dubbi sulla fonte di finanziamento del miliardo annunciato dal governo per la bonifica del quartiere a ovest di Napoli. Poi chiede conto al sindaco e commissario di governo delle consulenze affidate all'università Federico II di cui il primo cittadino è stato rettore. La consueta diretta Facebook del venerdì del governatore, oltre le note rivendicazioni sui fondi sviluppo e coesione, ha un argomento principe: Bagnoli. Una partita troppo importante per il futuro della città da cui De Luca non vuol restare fuori.

I dubbi di De Luca

«Abbiamo ascoltato, c'è un finanziamento da 1 miliardo e 200 milioni di euro per Bagnoli. Questa è una buona notizia ma manca un dettaglio, chi caccia questi soldi. Immagino che questi 1,2 miliardi siano stanziati dal governo, o forse dal Comune di Napoli che decide di investire. La notizia è di quelle che creano entusiasmo, salvo questo dettaglio, che non hanno voluto dirci per non turbarci», l'ironia dell'ex sindaco di Salerno. Dopo il governo nel mirino del presidente della Regione finisce Manfredi. De Luca utilizza un comunicato del coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia guidato da Marco Nonno. «Speriamo che Manfredi possa porre rimedio ai trent'anni di fallimenti della sinistra, magari con qualche consulenza in meno ai suoi ex colleghi dell'università», la nota degli esponenti del partito di Giorgia Meloni ripresa da De Luca. «Suggerirei al commissario di smentire queste illazioni o di fornire l'elenco delle consulenze ai docenti della Federico II per stroncare eventuali speculazioni», le parole del governatore. Non mancano nuovi affondi al governo e al ministro del Sud Raffaele Fitto a proposito dei fondi Sviluppo e coesione: «Su una cosa sono d'accordo con lui: bisogna essere in due per litigare. Non si può litigare con le nullità». Poi l'ipotesi dello stop alla decontribuzione Sud da parte del governo: «Sarebbe l'attacco più potente al Sud», dice a margine di un evento alla Stazione Marittima. Appuntamento durante il quale provoca anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «L'ho invitato a un dibattito pubblico. È venuto a Napoli e ha detto una serie di stupidaggini». «La Campania potrebbe perdere fino a 140 milioni dal fondo nazionale trasporti se si applicasse l'autonomia differenziata.

Questo significherebbe tagliare i servizi del 25%. In un contesto in cui il Sud parte già ora penalizzato», le parole del numero uno dell'Eav Umberto De Gregorio a proposito del tema della giornata. 

La replica di Manfredi 

Non replica direttamente al governatore Vincenzo De Luca sulla questione delle consulenze a Bagnoli, il sindaco, però fa trapelare che andando a guardare il sito del commissariato di governo - quindi sulla pagina istituzionale di Palazzo Chigi - alla voce consulenze c'è il nome del docente a Giurisprudenza della Federico II e avvocato amministrativista Alfredo Contieri, questa l'unica consulenza fatta da Manfredi e dalla struttura commissariale a titolo completamente gratuito. Contieri è stato chiamato a dare una mano per questioni di natura giuridica visti i tanti contenziosi che gravavano su Bagnoli. Ma il tema di fondo - riflettono a Palazzo San Giacomo - quello che ha fatto scatenare De Luca fino a fargli indossare i panni di inquisitore di Manfredi sulla questione consulenze, tema sollevato da esponenti locali di Fdi, è il miliardo e 200 milioni stanziato dal governo dai Fondi sviluppo e coesione su Bagnoli. Sono gli Fsc - materia di scontro furioso tra De Luca e il governo e in particolare con il ministro competente Raffaele Fitto - che hanno suscitato l'ira del presidente della Regione, De Luca per dirla tutta - è il ragionamento che fanno a Palazzo San Giacomo - si sente scavalcato da Gaetano Manfredi e dallo stesso governo su Bagnoli. Atteso che gli Fsc sono finanziamenti statali che passano per le Regioni il cui compito è quello di girarli ai Comuni una volta vagliati i progetti che significa valutare la compatibilità con gli Fsc non altro. Su questo Fitto e il governo hanno tirato il freno a mano. La Campania - nella sostanza - non ha avuto sdoganati i 6 miliardi di Fsc proprio perché De Luca vuole mani libere sui progetti mentre il governo intende verificarli in prima battuta. 

Video

La bonifica 

Giusto? Sbagliato? Certo è che su Bagnoli la vicenda è molto più lineare, trattandosi dell'area ex Italsider di un Sin - Sito di interesse nazionale - vale a dire che fino a quando non sarà finita la bonifica quel luogo è di proprietà dello Stato, solo dopo tornerà a essere nella disponibilità del Comune. Il miliardo e 200 milioni il governo lo ha girato a Manfredi in quanto commissario di governo per Bagnoli non in quanto sindaco. La velata accusa all'ex rettore di avere tutelato Napoli in virtù dei buoni rapporti con il governo è probabilmente il motivo scatenante dell'accusa di De Luca a Manfredi. Figlia di pessimi rapporti su questo tema che durano da mesi e mesi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA